San Gregorio Armeno – La Via
Ben trovato amico viaggiatore! Manca ormai poco alle prossime festività natalizie e, come tutti gli anni, si comincia a pensare al momento in cui si dovrà fare l’albero e, se presente nella propria tradizione, il Presepe.
Per ogni napoletano che si rispetti quella del presepe non è solo una tradizione natalizia ma un vero e proprio culto, elevato ad arte nelle sapienti mani di coloro che creano gli scenari ed i pastori che costituiscono l’originalità artigianale del presepe napoletano.
Quindi, se anche tu vuoi immergerti, alla pari di un napoletano, nella cultura di questa bellissima tradizione, dovrai obbligatoriamente fare una tappa in quella che è riconosciuta, a livello mondiale, come la “patria” dei presepi la storica e suggestiva Via di San Gregorio Armeno.
Questa strada, situata nel centro storico di Napoli, tra Via dei Tribunali e Via San Biagio dei Librai, è celebre in tutto il mondo per le splendide botteghe artigiane dei “Pastorai”.
L’origine dell’usanza delle statuine sembra sia dovuta a quando, anticamente, in questa strada, esisteva un tempio dedicato a Cerere, una divinità materna della terra e della fertilità, alla quale i cittadini offrivano, come ex voto, piccole statuine di terracotta fabbricate nelle botteghe vicine.
Invece la nascita del presepe napoletano è molto più tarda e risale alla fine del Settecento e se, in precedenza, gli artigiani realizzavano i pastori soltanto nell’imminenza del Santo Natale, oggi li realizzano tutto l’anno, non solo quelli classici ma anche quelli originali con fattezze di personaggi legati all’attualità che sono diventati notori, durante l’anno, in tutti gli ambiti dal politico, al gossip, al religioso.
Per tale motivo nella via dell’arte presepiale napoletana, “Natale” è tutto l’anno ma, sicuramente, il periodo di maggiore fascino si vive proprio durante il mese di dicembre quando la strada è illuminata e piena di gente che la percorrono al punto tale da diventare un vero groviglio di turisti e locali. Un fiume di persone che si perde nella magia delle statuine in terracotta realizzate a mano!
Le botteghe di San Gregorio Armeno sono un micro mondo, una realtà distaccata dal resto della città eppure, allo stesso tempo, ne sono il cuore pulsante: il collegamento con la tradizione e la tendenza verso la creatività, sia nell’uso di materiali innovativi per pastori e presepi sia nella originalità della rappresentazione dei personaggi.
Solo passeggiando per questa strada potrai comprendere il perché sono così tanti i visitatori di questa famosa strada che permette di entrare nel cuore della Napoli.
Non solo l’arte presepiale è famosa in tutto il mondo ma tutte le piccole botteghe che vi sono in questo percorso rendono speciale questa strada regalando a tutti un piccolo scorcio della vera Napoli con i tanti cornetti di tutte le dimensioni e le superstizioni legate alla napoletanità.
Caro viaggiatore, tu stesso ti troverai travolto da emozioni diverse che vanno dal sacro al profano e che ti faranno amare questa bella città. Motivo per il quale tutti ritornano a Napoli per rivederla anche dopo anni.
Dopo questa bella passeggiata fra le varie botteghe, non andare subito via ma dirigiti verso una delle più belle chiese, vero gioiello d’architettura barocca napoletana, la
Indice dei Contenuti
La Chiesa
Questa chiesa è nota anche come Chiesa di San Biagio Maggiore o di Santa Patrizia, patrona, assieme a San Gennaro, della città di Napoli e, al pari del Santo, seppur in maniera minore, del prodigio miracoloso della liquefazione del sangue ed a quello della manna. Si dice infatti che la manna fu vista trasudare dal sepolcro della Santa.
Si dice che Nostriano, Vescovo di Napoli che fu, in seguito, proclamato “Santo”, fece aprire dei “Balnea pubblici” e creare la prima struttura paleocristiana della chiesa alla quale, il suo successore, annesse anche un ricovero per gli ammalati poveri.
La chiesa, in un primo tempo, fu chiamata di “San Liguoro” e solo successivamente fu rinominata per trasformazione dialettale in “San Gregorio”.
Fu edificata intorno al 930, sulle rovine del tempio di Cerere e, secondo la leggenda, nel luogo che avrebbe ospitato il monastero, fondato da Flavia Giulia Elena, madre dell’imperatore Costantino. Santa Patrizia sarebbe una sua discendente e, per i napoletani, questa Santa è altrettanto importante quasi quanto San Gennaro. Penso, quindi, che dovresti conoscere qualche informazione su di lei.
Santa Patrizia
L’esistenza di Santa Patrizia fu breve e le notizie che abbiamo su di lei sono piuttosto scarne, tramandate da fonti tardive, fondate sulla tradizione trasmessa oralmente dai membri della sua comunità religiosa.
Sembra sia nata nel 664, da una famiglia ricca e nobile di Costantinopoli, discendente dell’Imperatore Costantino e, secondo alcuni, congiunta di Costante II.
Questi tentò di imporle con la forza il matrimonio ma la giovane si distaccò dal lusso familiare per sposare uno stile di vita sobrio ed improntato alla semplicità, rifugiandosi a Roma con la sua nutrice Aglaia per ricevere dal Papa la consacrazione verginale.
Tornata in patria, alla morte del padre, lasciò il palazzo imperiale, rinunziando ad ogni pretesa dinastica, distribuendo la sua eredità ai bisognosi per, poi, partire per la Terra Santa in pellegrinaggio.
Durante il viaggio, secondo la leggenda tramandata, finì naufraga, a Napoli, sull’isolotto di Megaride (attuale Castel dell’Ovo), nelle cui grotte si sarebbe insediata la sua prima piccola comunità di preghiera e di assistenza spirituale e morale ai bisognosi. Dopo breve tempo dal suo arrivo, morì all’età di 21 anni, il 13 agosto 685 secondo dati storici mentre secondo una leggenda napoletana sembra sia morta il 25 agosto, giorno in cui si celebra la sua ricorrenza liturgica.
Mi dirai: perché la Chiesa è dedicata a San Gregorio? Ti svelerò alcuni cenni su ciò.
San Gregorio
A lui è dedicata la chiesa e la relativa strada. San Gregorio fu Patriarca di Armenia tra il 257 ed il 331. Anch’egli è molto importante per la cristianità perché a lui si deve il merito di aver fatto adottare il cristianesimo come religione di Stato in Armenia.
Il sovrano di allora, Tiridate III, perseguitò i primi missionari cristiani in Armenia e, in particolar modo, il predicatore Gregorio che rinchiuse nella fortezza-prigione di Khor Virap, nella città di Artashat, per ben tredici anni.
La leggenda cristiana vuole che, a seguito delle sue violente persecuzioni contro i cristiani, il re armeno venisse colto da una terribile malattia che nessun medico di corte riusciva a curare. La sorella del re ebbe un sogno rivelatore che le parlò dei poteri miracolosi del predicatore imprigionato. Il re che, inizialmente, si era rifiutato di crederle, alla fine si convinse a liberare Gregorio che, grazie alla sua intercessione cristiana, riuscì a guarirlo.
A seguito di questo “miracolo”, Tiridate III si convertì al cristianesimo, elevandolo a religione di Stato, presumibilmente nel 301.
Non perderti, oltre alla visita della Chiesa, l’annesso Chiostro del Monastero delle suore che ha, al centro, una fontana marmorea, affiancata da statue a grandezza naturale, raffiguranti l’incontro al pozzo del Cristo con la Samaritana.
Pensa che, secondo alcuni, è proprio in questo Monastero che sarebbero state create alcune delle ricette partenopee più famose: le zeppole di San Giuseppe e la pastiera.
Non mi rimane che salutarti, invitandoti a seguirmi per nuove avventure!
Mi faresti cosa gradita se condividessi questo articolo suoi tuoi social per aiutarmi a far crescere questo blog.
A presto.