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Oasi del fiume Bussento
Ben trovato caro viaggiatore! Vorrei farti scoprire, situate nel cuore del Cilento e che sapranno emozionarti facendoti ritrovare quella pace interiore che solo chi sta a stretto contatto con la natura può percepire, le Oasi WWF del fiume Bussento.
Quindi, seguimi senza indugio, e le scoprirai con me. Cominceremo con l’Oasi WWF di Morigerati!
Tu dirai: Morigerati? Mai sentita!
Quest’oasi è situata nel Parco Nazionale del Cilento, una delle zone più belle, paesaggisticamente parlando, della Campania.
Forse del Cilento ne hai sentito parlare, soprattutto per il suo mare limpido e pulito e certamente conoscerai di fama località come Palinuro, Marina di Camerota ed altre che, ogni anno, attirano migliaia e migliaia di vacanzieri ma il Cilento possiede un’altra anima, fatta di bellezze naturali, paesaggi boschivi, forre e piccoli borghi arroccati su cime montane che attirano migliaia di persone alla ricerca di pace e relax lontano dallo stress.
Inizia il viaggio alla scoperta del Parco Nazionale del Cilento e, nella fattispecie, delle Gole, oggetto di questo articolo, percorrendo l’autostrada SA-RC con uscita presso il casello di Padula-Buonabitacolo e successivamente imbocca la Statale 517, lungo la quale ti troverai su un percorso immerso tra boschi e macchia mediterranea, poi raggiungi la città di Caselle in Pittari.
Ti chiederai perché ti consiglio di fermarti a Caselle prima di proseguire per la tua meta!
Idealmente il tour che ti propongo incomincia da Caselle in quanto qui, c’è l’Inghiottitoio, il posto dove il Fiume Bussento scompare “inghiottito” dalle viscere della terra e, percorrendo ben quattro chilometri, fuoriuscire impetuoso, all’aperto, appunto, presso le Grotte che andrai a visitare.
Mica te lo vuoi perdere?
Inghiottitoio del Bussento
L’Inghiottitoio è raggiungibile tramite un sentiero che conduce al letto del fiume Bussento e, dopo alcune decine di metri, si arriva ad una grotta. L’ingresso è maestoso, un portale alto circa 25 metri e largo 15, posto alla base di una parete strapiombante, alta circa 100 metri, nota come “La Rupe”, oltre la quale spariscono nel buio le acque del fiume.
Questo è uno dei fenomeni carsici più affascinanti e imponenti della Campania oltre ad essere di particolare interesse speleologico.
Appena ci si avvicina, sembra ancora di sentire il frastuono delle cascate, delle rapide!
Superato l’ingresso, la grotta si sviluppa per circa 150 metri con una larghezza di circa 15 metri mentre la volta è alta quasi 20 metri. Già questo ti dà l’idea della sua grandiosità!
Percorrendo la grotta arriverai ad un repentino abbassamento della volta, superato il quale raggiungerai una sala chiamata “Sala del Gambero”. Oltre non è possibile proseguire per i visitatori.
Ma gli speleologi hanno scoperto che, oltre la sala, ci sono una serie di quattro laghetti attraversabili con canotti, una sala chiamata “Sala Monaco-Spera” e, dopo un’altra galleria con varie pozze d’acqua, un’ultima sala chiamata “Sala Consolini”.
L’Inghiottitoio del Bussento ha uno sviluppo di circa 600 metri, con un dislivello di 25 metri, non male direi! Purtroppo, con il completamento della diga Sabetta, sul corso del fiume, dell’impetuoso fiume che era, rimane ben poco.
Prima di proseguire oltre, se fosse già ora di pranzo, ti consiglio l’Osteria Tancredi che trovi all’inizio del centro storico.
In questo ristorante, a conduzione familiare, l’ambiente è rilassato ed i prodotti provengono dall’azienda di famiglia. Il suo punto di forza è l’antipasto per due persone, al costo di circa 18€, costituito da oltre venti portate tra antipasti freddi e caldi.
Troverai: polpette al tartufo, vellutata di zucca, salumi e formaggi, verdure preparate in tanti modi diversi, polenta, frittatina ecc. Basterebbe solo questo per saziarti! Noi che lo abbiamo gustato ne siamo usciti totalmente soddisfatti!
Ma se dovessi avere ancora fame, o pensi che tanto smaltirai tutto affrontando il percorso delle gole, allora potresti optare per un primo a scelta, tra cavatelli, gnocchi o ravioli oppure una bella grigliata di carne.
Dopo esserti rifocillato, non ti rimane che dirigerti verso Morigerati alla scoperta delle grotte del Bussento e relativo Borgo.
Il Borgo di Morigerati
Questo antico borgo sorge su un promontorio a circa 300 metri, sul livello del mare. È stato il primo a consorziarsi per offrire un’ospitalità diffusa con 30 abitazioni, dedicate ai turisti, ed un unico centro di prenotazioni. Qualora desiderassi restare in zona, anche altri giorni, potrai approfittare delle opportunità di alloggio del Borgo e praticare varie attività sportive come ciclopasseggiate, escursioni con l’asino ecc.
All’arrivo in paese, noterai subito il caratteristico campanile arabeggiante ed il Palazzo Baronale che ti consiglio di visitare. Al primo piano del palazzo c’è un portico dal quale si accede agli appartamenti tuttora abitati.
Mi raccomando bussa, prima di entrare, visto che sono occupati da privati ma, stai tranquillo, gli occupanti saranno ben felici di farti da guida ed illustrarti uno spaccato della vita di tre secoli fa.
Se decidi di visitare il Paese, prima di addentrarti verso l’oasi, attraversa i vicoletti fino a raggiungere la piazza, dove si trova la chiesa di San Demetrio. Lì potrai godere del panorama sulla valle del Bussento mentre, nella parte bassa del paese, percorrendo Via Aldo Moro, vedrai un ponte romano perfettamente conservato.
L’Oasi “Grotte del Bussento”
Premetto che quest’oasi, inquadrata in un progetto più ampio di valorizzazione del territorio, è stata istituita nel 1985 ed è inserita nell’elenco dei Geoparchi mondiali. Questo ne fa comprendere la sua importanza.
L’ingresso costa 5 euro a persona e tramite una mulattiera, scavata in parte nella roccia e lastricata in pietra, si accede alla discesa verso il vallone. Lungo questa mulattiera, ad intervalli regolari, troverai sei fontane d’acqua potabile. Approfittane! Saranno utili, soprattutto al ritorno, quando dovrai risalire. Te ne accorgerai!
Il percorso di circa tre chilometri è abbastanza agevole e ben segnalato e lo si percorre in un paio d’ore senza soste. Scendendo avrai modo di ammirare i vasti paesaggi montuosi che ti ci circondano, oltre la flora che caratterizza il posto. Qui sono presenti alberi di leccio, frassino, carpino ed altre specie mentre la fauna, seppur più difficile da individuare tra i boschi, è rappresentata dall’istrice, il gatto selvatico ed il lupo ma anche tante bellissime lucertole multicolori, oltre a farfalle ed insetti di tutti i tipi.
Ti sarà più facile, invece, individuare, grazie anche a diverse aree attrezzata per la sosta e l’osservazione, rapaci come il nibbio, l’astore, il gheppio o il grande corvo imperiale.
Tra la fauna acquatica, invece, prevale la lontra che, in questa zona, è molto numerosa e la rara salamandra dagli occhiali, vari tipi di rane e rospi ed altro. Onestamente noi non siamo riusciti a vedere nessuno di questi, a parte un serpentello 🙁 durante la nostra discesa ma il sapere che esistono, incuriosisce il visitatore.
Dopo una serie di tornanti, al termine della nostra discesa, lungo quello che si chiama “sentiero natura”, si arriva ad un fantastico mulino in pietra della fine del ‘700. La prima tappa del percorso! Qui due simpatiche volontarie del WWF spiegano l’origine ed il sistema di molitura del mulino, restaurato e perfettamente funzionante a ruota orizzontale (sistema introdotto dai monaci greci basiliani). Esso sorge in prossimità di una sorgente, da cui fuoriesce acqua in pressione, convogliata in un condotto carsico ed immessa nel fiume a cascata.
Poco distante dal mulino, c’è una pozza abbastanza grande di acqua gelata dove, se hai coraggio, volendo, puoi fare un’immersione o anche, come abbiamo fatto noi, immergervi i piedi per provarne l’ebbrezza!
Continuando il percorso, come me, resterai estasiato da ciò che ti circonda: il fiume che scorre, piccole cascate, scorci fantastici, ponti in legno, alberi e quant’altro!
Questa natura tutt’intorno ti rinfranca lo spirito e così, con il cuore sempre più leggero, arriverai alla seconda tappa del percorso, quella che viene chiamata la “stazione del muschio”.
Resterai davvero a bocca aperta! Ti sembrerà di essere in una qualche foresta amazzonica!
Potrai ammirare alberi di salici ed ontani, ovunque ricoperti da muschio e licheni con liane penzolanti. Sembra un paesaggio onirico, da osservare in silenzio, sarai inebriato dai profumi che emanano felci e cortecce.
Ma ancor prima di esserti ripreso dallo stupore e dall’emozione ecco che, poco distante, ti appare un canyon, dove le acque del fiume scorrono vorticosamente.
Ma non finisce qui! Mentre stai ammirando lo scorrere del fiume, girandoti, vedrai delle pozze d’acqua molto grandi, quasi laghetti, e mentre sei lì che pensi quanto possa essere bello immergersi in quelle acque chiare e cristalline “seppur fredde”….. alzi lo sguardo e ti appare un’enorme grotta. Ecco! Sei arrivato alla famosa
Grotta del Bussento.
Ancora una discesa, un breve percorso attraverso una scala in pietra scavata nella roccia e sei nei pressi dell’entrata. Rimani fermo a contemplare questo spettacolare ingresso: un portale alto una ventina di metri e largo dieci, dove il fiume riappare da una galleria sommersa, dopo il suo lungo percorso sotterraneo. Un vero spettacolo della natura!
Entrando dentro la grotta, il percorso ti condurrà fino ad un ponte in legno che scavalca il corso del fiume e ti consente di affacciarti su un ramo della grotta che si sviluppa per oltre 50 metri.
Non ti rimane che godere di tanta natura!
L’eco che si crea nella grotta è emozionante! Quello scrosciare dell’acqua del fiume crea degli effetti sonori che rapiscono la tua attenzione!
Vorresti restare più a lungo a goderne ma il pensiero della risalita incombe.
Ricomincia così lentamente la risalita per tornare indietro e, grondante di sudore ma estremamente appagato, ritorni al punto di partenza pronto a lasciare Morigerati e la sua oasi.
L’avventura, però, non finisce qui!
A pochi chilometri di distanza dal paese, esiste un altro luogo che merita assolutamente una visita.
Non te lo vorrai perdere?
La Cascata “I Capelli di Venere”
L’area attrezzata, denominata “Area Capello”, creata appositamente per dare risalto a questa bellezza naturale, si trova nei pressi di Casaletto Spartano, a pochi chilometri da Morigerati e da Caselle in Pittari. Qui il Rio Bussentino, affluente del fiume Bussento, crea degli splendidi giochi d’acqua.
Dall’oasi Area Capello, punto di partenza per raggiungere la cascata, percorrerai delle passerelle in legno in mezzo ad una vegetazione rigogliosa, lungo il rio, incontrando diverse piccole cascate prima di arrivare nei pressi dei Capelli di Venere.
Potrai, anche qui, visitare un vecchio mulino, oggi restaurato e, lungo il percorso, potrai vedere un vecchio ponte normanno.
Se volessi seguire dei vecchi sentieri, costeggiando il rio, come un tempo, arriverai al paese di Casaletto e zone limitrofe.
Ti chiederai il perché di questo strano nome “Capelli di Venere”?
Anche noi, appena vista la cascata, abbiamo pensato che fosse dovuto all’associazione con i capelli della dea Venere in quanto si apriva davanti a noi uno spettacolo di filamenti di acqua sottili che scendevano dal muschio soprastante la roccia. Fantastico!
Invece, le volontarie dell’Oasi ci hanno informato che la cascata prende il suo nome dalla pianta “capelvenere”, un tipo di felce particolarmente diffusa nella zona.
La cascata dei Capelli di Venere e le altre che si formano sulle acque del rio creano delle piccole vasche naturali. Qui è severamente vietato fare il bagno perché l’acqua, oltre ad essere potabile e, quindi, inserita nella risorsa idrica del paese, rappresenta anche un ecosistema molto delicato composto da flora e fauna che si cerca di preservare.
Tornato all’area attrezzata, punto di partenza, potrai fare una sosta e rilassarti. Se la passeggiata ha stuzzicato il tuo appetito e ti sei organizzato dapprima potresti approfittarne per mangiare o, addirittura, fare un barbecue prima di ripartire.
Caro amico lettore, questa gita alla scoperta delle oasi del WWF cilentane sarà per te un’esperienza emozionante, ne sono certo, e forse anche un po’ insolita ma anche l’eventuale stanchezza avvertita non ti distoglierà dalla grande gratificazione provata. Sono certo che tornerai a casa arricchito e con la voglia di sperimentare altri percorsi naturalistici.
Staccare la spina e vivere sempre più a contatto con la natura può solo giovarti! Come cita Patrizia nel suo articolo “Perché viaggiare?” che ti invito a leggere, questo è uno dei motivi che ci spingono a viaggiare, a volte senza dover percorrere neanche tantissimi chilometri.
Mi farebbe piacere se tu mi rendessi partecipe delle tue esperienze naturalistiche e condividessi altri itinerari da te percorsi, in modo da arricchire reciprocamente le nostre conoscenze.
Come sempre, ti invito a seguirmi ed a condividere sui tuoi social questo articolo, dandomi la possibilità di accrescere questo sito.
A presto….. ed alla prossima.