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Lavorare in Svizzera

Lavorare in Svizzera: andare oltre confine a cercare lavoro

Ben trovato caro viaggiatore. Oggi vorrei affrontare, con te, il tema sempre attuale che vede un costante aumento di chi, per svariati motivi, decide di trasferirsi all’estero e precisamente di chi vuole lavorare in Svizzera.

Ognuno di noi nell’arco della propria vita ha avuto un momento in cui ha pensato di mollare tutto e di trasferirsi altrove alla ricerca di migliori condizioni di vita ed a noi, che siamo prima di tutto viaggiatori e curiosi per natura, tante volte è capitato di conoscere, durante i nostri viaggi, un connazionale che ha realizzato il sogno di stabilirsi all’estero ed a cui abbiamo chiesto i motivi della sua scelta e soprattutto se ne sia valsa la pena.

Lavorare in Svizzera: la Svizzera come meta di lavoro.

La Svizzera, storicamente, ha rappresentato per noi italiani, la nazione più vicina con il più alto standard e qualità della vita dove emigrare. In particolare il Canton Ticino è il preferito in quanto non sussistonoparticolare differenze linguistiche e, fondamentalmente, usi e costumi sono molto simili.lavorare in svizzera: emigranti Quando si parla di Canton Ticino inevitabilmente si pensa a Lugano come meta da privilegiare per chi sogna o per chi ha necessità di trasferirsi ma esistono anche altre realtà come Locarno e Bellinzona da non scartare a priori.

Se anche tu sei curioso di saperne di più non ti resta che seguirmi alla scoperta del perché tanti italiani sognano la Svizzera e come, a volte, potrebbe essere duro il risveglio.

Lavorare in Svizzera: il Cantone Ticino

Lugano è, senza dubbio, la meta più gettonata ma anche se è forse la più abbordabile di tutto il cantone, bisogna tenere conto che la vita, in generale, in tutta la Svizzera è notevolmente più cara che in Italia. I costi che vanno ad incidere maggiormente sul proprio reddito sono dovuti soprattutto all’abitazione, ai trasporti pubblici, ai servizi e ristoranti.

Un altro fattore che incide in maniera sensibile è l’assistenza sanitaria che, a differenza di quella italiana, è quasi totalmente privata e varia da compagnia a compagnia per cui bisogna prestare molta attenzione a chi ci rivolgiamo se non vogliamo “dissanguarci”.

Se volessi redigere un elenco di quali sono i vantaggi del trasferimento nel Cantone Ticino, facilmente applicabili a tutta la Svizzera, direi che i principali sono:

  • La sicurezza ed il senso civico: la criminalità è a livelli molto bassi.
  • L’istruzione: le scuole pubbliche e private abbondano e hanno degli standard qualitativi molto alti.
  • L’occupazione: nonostante la crisi la Svizzera registra un trend positivo sul fronte occupazione.
  • La sanità: seppur privata ed anche cara è tra le prime in Europa per qualità dei servizi erogati.
  • La burocrazia: snella, non elefantiaca
  • I servizi.

Questa lista dei vantaggi incentiva chi vuole compiere il grande passo, unitamente, ad una vera meritocrazia nel mondo lavoro soprattutto per chi ha ambizione, capacità e voglia di fare per emergere.

I lati negativi sono dovuti, soprattutto, nel mondo del lavoro ad una competizione esasperata, ad un ostracismo dell’immigrato che viene visto come colui venuto a “rubare” il lavoro e, quindi, quasi oggetto di mobbing, ad una sperequazione salariale esistente tra uomini e donne, ad una certa forma di raccomandazione che, seppur meno evidente e più nascosta rispetto all’Italia, è comunque esistente e per la quale si preferisce dare gli incarichi migliori ai ticinesi.

Naturalmente tra i lati negativi annovero anche la difficoltà di inserirsi tra i locali e, per chi si considera un “animale notturno”, la possibilità di godere di una certa movida.

Detto ciò addentriamoci nel vivo delle normative e di ciò che dobbiamo considerare se volessimo realmente trasferirci a Lugano o, più in generale, in Svizzera.

Lavorare in Svizzera: Normative e permessi da conoscere

Casomai fosse sfuggito, ricordo che la Svizzera non fa parte dell’Unione Europea e, pertanto, l’euro non è la moneta ufficiale ma si ragiona in franchi svizzeri. Grazie agli accordi con la UE ed a patti bilaterali si può circolare liberamente con la sola carta d’identità valida per l’espatrio od il passaporto, senza alcun tipo di visto per un periodo non superiore ai novanta giorni, ed è più semplice stabilirsi e cercare lavoro.

Ricordo, inoltre, che nonostante si parli italiano è preferibile conoscere anche il tedesco ed il francese mentre l’inglese sebbene auspicabile, a meno che non si trovi lavoro in una multinazionale, non è strettamente necessario.

Negli ultimi anni è diventato un po’ più difficile trovare lavoro se non si hanno competenze specifiche. In altri paesi è possibile trovare lavori più umili, anche se sottopagati, e poter vivere, nel Ticino, complice il caro vita, è praticamente impossibile.

I settori dove c’è molta richiesta con competenze specifiche sono quello bancario, quello dell’istruzione per via dell’alto numero di scuole, quello della ristorazione che offre ancora ottime possibilità e, strano ma vero, quello della sanità dove sono molto ricercati gli infermieri.

Se si vuole lavorare in Svizzera per un periodo inferiore ai tre mesi non è necessario il permesso di soggiorno ma è obbligatorio notificarsi presso il Dipartimento federale di giustizia e polizia DFGP diversamente, per periodi più lunghi, occorre avere uno dei seguenti permessi:

Permesso L: serve a chi ha intenzione o, comunque, espleta un’attività lavorativa superiore a tre mesi ma inferiore ad un anno Per ottenerlo è sufficiente dimostrare un rapporto lavorativo presentando una copia del contratto di lavoro.

Permesso B: è necessario, invece, a chi è intenzionato di vivere in Svizzera per periodi maggiori di un anno, infatti, ha una durata di 5 anni e viene rilasciato qualora si dimostri di avere un contratto lavorativo a tempo indeterminato o, comunque, non inferiore ad un anno. Alla scadenza dei 5 anni può essere prolungato se continuano a sussistere le condizioni iniziali. Se l’interessato dovesse essere disoccupato da oltre 12 mesi consecutivi, la prima proroga può essere limitata ad un anno.

Permesso C: questo tipo di permesso, chiamato anche permesso di domicilio, viene rilasciato dopo 5 o 10 anni di dimora in Svizzera. La Segreteria di Stato della migrazione (SEM) stabilisce la data a partire dalla quale le autorità cantonali possono rilasciare il permesso di domicilio. Si tratta inoltre di un permesso illimitato e senza particolari condizioni ed i cittadini dell’UE lo possono ottenere dimostrando la loro dimora regolare e ininterrotta di cinque anni secondo gli accordi di domicilio e di considerazioni di reciprocità.

Permesso G: infine, questo tipo di permesso è riservato ai frontalieri, cioè tutti quegli stranieri che risiedono in zone di confine (soprattutto Italia), ed esercitano un’attività lavorativa in Svizzera.

Lavorare in Svizzera: I frontalieri

I frontalieri sono tenuti a rientrare almeno una volta alla settimana presso il proprio domicilio all’estero e beneficiano della mobilità geografica e professionale all’interno dell’intera zona di frontiera della Svizzera. Il permesso per frontalieri di tipo C è valevole per cinque anni purché sia presente un contratto di lavoro di durata indeterminata o superiore ad un anno.

La Segreteria di Stato della Migrazione Svizzera (SEM) nel suo portale rilascia tutte le informazioni inerenti alla domanda per ottenere il visto svizzero nonché tutte le normative vigenti.

Discorso a parte, relativamente a quest’ultimo permesso, è il cosiddetto “frontalierato” come opzione di lavoro perché coniuga la possibilità di continuare a vivere in Italia e, quindi, con un tenore di vita sensibilmente più basso ma il vantaggio di uno stipendio maggiore. Da alcuni sondaggi effettuati in Canton Ticino, sembrerebbe che il caro vita, che tanto incide sui giovani ticinesi, stia convincendo i giovani a seguire l’esempio dei tanti italiani e fare del frontalierato un’alternativa.

Emblematica, sotto questo punto di vista, l’intervista rilasciata da una coppia ticinese con due figli piccoli che ha deciso di trasferirsi nel bel paese perché in Ticino si stenta ad arrivare a fine mese (per leggere l’intervista cliccare qui).

Ormai hai quasi tutte le informazioni principali per decidere se la Svizzera ed in particolare la Svizzera Italiana fa al caso tuo per un eventuale trasferimento. Sempre convinto? Bene allora possiamo prendere in considerazione da dove iniziare per cercare un lavoro e, soprattutto, cercare casa.

Lavorare in Svizzera: Siti utili

Per quanto riguarda la ricerca di alloggi ti consiglio di consultare i seguenti siti

naturalmente non dimenticare, poi, di leggere gli annunci sui giornali e di contattare le agenzie immobiliari mentre per la ricerca del lavoro non si discosta molto da ciò che normalmente viene fatto in Italia, anche in Ticino, ci si affida ai giornali molti dei quali hanno il loro sito internet oppure a siti specializzati nella ricerca di un impiego.

Qui di seguito ti lascio alcuni link da consultare al riguardo:

Eccoti anche dei siti web delle principali agenzie di lavoro svizzere:

Una volta trovato lavoro, magari a tempo indeterminato, bisogna tenere presente che, dopo tre mesi, che sei in Svizzera sarà obbligatorio acquistare una polizza sanitaria privata e, non solo quella, perché in Svizzera bisogna avere anche le seguenti assicurazioni tutte, ovviamente, private:

  • AVS – Assicurazione sulla vecchiaia;
  • AD – Assicurazione sulla disoccupazione;
  • AI – Assicurazione sull’invalidità;
  • CM – Assicurazione malattia e per le prestazioni sanitarie;
  • Assicurazione di Responsabilità Civile per l’affitto di una casa.

E bisogna saper scegliere bene perché ogni compagnia ha i suoi vantaggi e, soprattutto, i suoi svantaggi e l’esborso mensile può anche essere notevole arrivando fino a 450 euro mensili.

Di seguito alcuni siti per poter comparare i vari prezzi delle compagnie assicurative private e pubbliche.

Ma se un giorno dovessi perdere il lavoro che succede? Ebbene semmai dovessi avere questa sfortuna, la prima cosa da fare è recarsi quanto prima possibile presso l’Ufficio Regionale di Collocamento ed al proprio comune di domicilio per trovare un nuovo lavoro e richiedere l’indennità di disoccupazione, munito di un documento di identità, del permesso di domicilio, del certificato di assicurazione sanitaria, tutti in corso di validità.

Ultima cosa da dire è che qualora si abbia un permesso di soggiorno a tempo determinato e si perde il lavoro per licenziamento o per scadenza del contratto, si può restare nella Confederazione Svizzera per altri 6 mesi in cerca di un nuovo lavoro ma bisogna chiedere un permesso speciale alla competente autorità cantonale di migrazione.

Bene caro viaggiatore, con queste informazioni di carattere generale, ho cercato di offrirti una panoramica a tutto tondo sui vantaggi e gli svantaggi relativi ad un eventuale trasferimento per lavorare in Svizzera. Sicuramente questa nazione ha molto da offrire ed ogni cantone o città ha le sue peculiarità.

La qualità della vita è eccellente, il tasso di criminalità quasi nullo o comunque il più basso d’Europa, gli stipendi sono doppi se non tripli, rispetto ai nostri, ma sono rapportati al tenore di vita che è tra i più alti in Europa per cui, dopo aver fatto le tue valutazioni, se hai deciso comunque di tentare questa nuova avventura, sappi che devi avere delle competenze notevoli.

Devi avere grinta ed ambizione ed un forte senso di competizione e, poi, devi essere specializzato perché solo così potrai aspirare ad ottenere quegli incarichi che ti permetteranno di poter vivere agiatamente nella Confederazione Elvetica e realizzare i tuoi sogni; diversamente potrai sopravvivere più o meno stentatamente come già succede qui in Italia.

Nel salutarti ti invito a farmi conoscere eventuali inesattezze o a fornirmi consigli utili al fine di arricchire questo articolo affinchè possa essere sempre più un punto di partenza per chi volesse provare a costruirsi una nuova vita ed andare a lavorare in Svizzera.

Come dicono da queste parti, “stay tuned” per prossime avventure per i tuoi ViaggiCheSogni.

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