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Due giorni in Abruzzo: Prima tappa: Capestrano
Ben trovato caro lettore, durante questi due giorni ti condurrò tra borghi, castelli e tanta natura, ripercorrendo anche location note per il cinema.
Oggi voglio portarti esattamente a Capestrano ma mi raccomando non perdere le successive tappe di Santo Stefano di Sessanio e Rocca Calascio!
Era da un po’ che pensavo di trascorrere un fine settimana in questa bellissima Regione, l’Abruzzo, e, approfittando dell’allentamento delle norme anti-covid con la possibilità di tornare a viaggiare, abbiamo deciso di regalarci questo fantastico weekend per rilassarci e ritemprarci un po’.
A proposito tu perchè viaggi? Se non sai ancora darti questa risposta ti consiglio di leggere il bellissimo articolo di Patrizia sul “perchè viaggiare“!
Probabilmente la tappa che ci incuriosiva di più, sarà proprio l’ultima che esploreremo ma la sua scelta ci ha consentito di vedere i dintorni.
Dopo esserci documentati ed aver prenotato un appartamento tramite Booking, abbiamo pazientemente aspettato che arrivasse finalmente la data di partenza.
Finalmente si parte!
Dopo la levataccia di rito, (all’alba) siamo partiti di buon’ora per la nostra prima destinazione. Il bellissimo Borgo di Capestrano, distante dalla nostra meta finale circa una mezz’ora che ci ha subito conquistato con il suo castello ed i caratteristici vicoletti.
Capestrano, il borgo e i papaveri
Ebbene si devo ammetterlo! Ho scelto questo borgo, inizialmente in modo impulsivo, basandomi unicamente su una foto vista casualmente sul web. La foto in questione ritraeva un campo di papaveri con il borgo sullo sfondo e nella considerazione che Patrizia adora questi fiori, dopo aver verificato le distanze dalla meta finale, ho deciso che includere Capestrano nel nostro giro, l’avrebbe resa entusiasta.
A posteriori devo dire che la scelta fatta è stata “più che azzeccata” visto che questo borgo si è rivelato essere “un piccolo gioiello”.
Pensa che questo piccolo borgo, in provincia dell’Aquila, ha poco più di 850 abitanti ed è una delle porte di accesso al Parco Nazionale del Gran Sasso e ai Monti della Laga.
Cosa vedere a Capestrano
Capestrano, come molti altri borghi di origine medievale, custodisce dei tesori architettonici e artistici di elevato valore. Il centro storico ha ancora l’antica struttura urbanistica tipica dei borghi fortificati con una cinta muraria esterna che abbraccia la zona abitata al fine di proteggerla dagli attacchi esterni.
Il centro abitato era accessibile esclusivamente tramite cinque grandi porte presenti ancora oggi che sono: “Porta Parete”, “Porta del Sacco”, “Porta del Lago”, “Porta La Palma” e “Porta Castello”.
Il centro è un dedalo di vicoletti con le abitazioni serrate tra loro a scopo difensivo che si aprono a ripide scalinate in pietra, piazzette e angoli panoramici affacciati sulla vallata.
Parcheggiato l’auto nella piazza principale, la nostra prima tappa è stata l’unico bar aperto a quell’ora per prendere qualcosa di fresco e chiedere informazioni.
Chiaramente la nostra attenzione è subito stata attratta dal Castello davanti ai nostri occhi.
Ci è stato consigliato di visitare subito il Castello Piccolomini in quanto lo avremmo trovato aperto perché non sempre è così. La nostra fortuna ci ha arriso, sicché, giocoforza, ci siamo diretti subito verso il castello.
Il Castello Piccolomini di Capestrano
Ci ha accolti all’ingresso il custode da cui abbiamo appreso che il castello fu costruito sui resti di una fortificazione medievale e che la torre quadrata, oggi, è ciò che rimane dell’antica costruzione.
Una particolarità che vedrai, appena varcato l’ingresso e che ti darà il “benvenuto”, è la riproduzione, a grandezza naturale, del “Guerriero di Capestrano” divenuto, nel tempo, uno dei simboli dell’Abruzzo ed il cui originale è conservato presso il Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo a Chieti.
Eccoci dentro!
Il castello fu successivamente ampliato, intorno alla metà del 1400, da Antonio Piccolomini, da cui prende il nome, in quanto fu lui a trasformarlo da semplice bastione fortificato a fortezza con annessa dimora signorile.
Nel corso dei secoli ha subito innumerevoli lavori di rifacimento soprattutto ad opera delle grandi famiglie dei Piccolomini, degli Acquaviva e dei ‘de Medici. Oggi, è sede del Municipio e di un piccolo museo militare ed è possibile visitarlo gratuitamente.
Un vero spettacolo!
Già dalla parte a cui si accede si può ammirarlo nel suo complesso.
Il castello ha una pianta triangolare con la parte frontale racchiusa tra due torri cilindriche mentre l’ingresso posteriore è protetto da un fossato su cui in origine si calava un ponte levatoio poi sostituito da una scalinata in pietra.
Nel cortile interno c’è un pozzo in marmo risalente al quattrocento e larghe scalinate in pietra che consentono l’accesso dal cortile ai piani superiori.
C’era solo l’imbarazzo della scelta da dove volevamo iniziare l’esplorazione!
Ogni angolo era suggestivo e caratteristico soprattutto per noi amanti della fotografia.
Dalla torre merlata potrai scorgere la vallata circostante mentre, proseguendo nella visita, potrai passeggiare su una serie di camminamenti sulle mura del castello.
Ovunque ti addentrerai ne resterai colpito in quanto la conservazione risulta essere in uno stato perfetto e vorrai, come noi, scattare tanti scorci e percorrerlo in lungo ed in largo senza lasciare alcun angolo inesplorato.
I Monumenti e gli edifici di Capestrano
Nella piazza principale è presente la Chiesa di Santa Maria della Pace dove è sepolto Antonio Piccolomini. La chiesa, il cui interno è in stile barocco, venne costruita intorno al 1600 su un edificio religioso preesistente ed è caratterizzata da tre navate arricchite da decorazioni e stucchi e da un campanile esterno dalla particolare forma a cipolla.
Altre chiese presenti sono la Chiesa di San Biagio del 1100 ed il Convento Francescano di San Giovanni con annesso museo, al cui interno è conservata una Bibbia in pergamena del 1400 e una Bolla di Papa Urbano IV datata 1262.
Particolare menzione va fatta all’Abbazia di San Pietro ad Oratorium, risalente all’ottavo secolo d.C., costruita per volere del re longobardo Desiderio con il nome di San Pietro in Trite. Nei primi due secoli successivi all’anno Mille fu riadattata e adeguata ai dettami dello stile romanico e, per lungo tempo, ha rappresentato il fulcro della vita cittadina del borgo.
La facciata è realizzata con grandi blocchi di pietra rettangolari e conserva ancora le sembianze originali. L’interno si presenta con tre navate, ognuna delle quali chiusa da un abside. Oltre a un altare e un ciborio del 1200, al suo interno è presente un affresco risalente al 1100 che raffigura Cristo in trono tra gli Evangelisti, sotto al quale sono ritratti i 24 Anziani dell’Apocalisse.
Se sei appassionato di esoterismo, osservando la facciata dell’Abbazia presta un po’ di attenzione, sono certo che noterai un dettaglio singolare:
Guardando a sinistra del portale, vedrai un blocco di pietra con inciso il cosiddetto “Quadrato del Sator” con le parole latine SATOR, AREPO, TENET, OPERA, ROTAS.
L’iscrizione forma un palindromo: la frase, infatti, se letta da sinistra a destra, da destra a sinistra, dal basso all’alto o dall’alto al basso, resta identica.
Questa iscrizione è stata oggetto di diversi studi per comprenderne il significato e, ancora oggi, i visitatori si divertono a cercare di interpretare questo enigmatico rompicapo, provando a risolvere il mistero che si cela dietro quelle oscure parole in Latino.
Dintorni di Capestrano
Un’altra piacevole scoperta è stata la vicinanza di Capestrano al Fiume Tirino, considerato uno dei fiumi più belli e puliti d’Europa.
L’acqua è cristallina e ha un colore azzurro brillante e la bellezza del paesaggio circostante lascia senza fiato!
Lungo le sponde del fiume ci sono boschetti di salici e pioppi secolari che ti invogliano a passeggiare in pieno relax nel verde. Pensa che, a seconda del tratto che stai attraversando, potrai notare che la colorazione del fiume varia dall’azzurro al verde smeraldo.
Un piacere per gli occhi!
Per godere appieno di questa meraviglia, puoi noleggiare un kayak o una bicicletta e percorrerlo per acqua o terra, magari partecipando ad una delle escursioni proposte dalla “Cooperativa “Il Bosso”.
Noi non ne avevamo il tempo, peccato!
Sempre nei dintorni di Capestrano, nei pressi delle sorgenti del Fiume Tirino, durante alcuni scavi, oltre al già citato Guerriero di Capestrano, sono stati scoperti i resti di un antico insediamento con delle necropoli arcaiche.
Se sei appassionato di immersioni subacquee, nei dintorni, presso il Lago di Capo D’Acqua, nell’omonima frazione, è possibile effettuarne per scoprire ciò che potremmo considerare una “piccolo scrigno pieno di tesori”.
Devi sapere che, nel 1965, il corso superiore del Fiume Tirino venne sbarrato da una diga
artificiale, proprio in prossimità della frazione di Capo D’Acqua.
Le acque delle sorgenti di Capo d’Acqua furono invasate in un bacino artificiale che fungeva da riserva idrica per l’irrigazione dei terreni circostanti.
Nei luoghi attualmente sommersi dall’acqua del Lago di Capo D’Acqua si trovano due mulini di epoca medievale ed in superficie, nei pressi del lago, è ancora visibile anche un colorificio coevo.
Durante le immersioni, potrai esplorare un ambiente davvero suggestivo, creato dalle rovine dei mulini medievali, dalla rigogliosa flora lacustre e dalla presenza di fauna ittica. In superficie, invece, non è raro osservare uccelli acquatici di varie specie che fanno tappa presso il laghetto per rifocillarsi o riposare.
Tieni presente che il Lago di Capo D’Acqua è privato ed è, quindi, accessibile previo pagamento.
Dove mangiare a Capestrano?
In occasione della nostra visita a Capestrano, abbiamo deciso di fermarci a pranzo in un ristorante situato proprio sulla piazza centrale.
In apparenza una semplice macelleria ma, all’interno, celava “un mondo” in quanto, il locale disponeva di un ampio giardino dove ci siamo goduti il meritato riposo al fresco dal sole battente.
Presso la “Risto Macelleria Tirino” ci siamo sentiti subito a nostro agio, grazie alla cortesia e disponibilità del personale. Qui abbiamo gustato i prodotti tipici dell’Abruzzo e di Capestrano in particolare.
L’antipasto della casa, il “Gran Tagliere Tirino” di sette portate ci ha ampiamente saziati.
Una delizia per il palato!
I primi, ottimi ed abbondanti, ci hanno veramente soddisfatto come i prelibati “Ravioli con ricotta, noci e guanciale della casa”. Non abbiamo preso il secondo perché eravamo più che sazi ma non abbiamo rinunciato al dolce, un Tiramisù e chiaramente acqua, vino, caffè e amaro, tutto per soli 17€ a testa, davvero economico e gratificante. Un rapporto qualità/prezzo senza eguali.
Abbiamo potuto gustare nell’antipasto un piatto cucinato con un alimento, caratteristico del luogo, la “Solina”, un grano antico molto nutriente e resistente alle basse temperature, ricco di fibre, minerali e vitamine che, unitamente a legumi e cerali locali, concorre nella creazione di zuppe fatte secondo la tradizione.
In ogni caso consigliamo a tutti questo locale!
Fra le altre specialità tipiche della zona, non mancano i piatti preparati con lo zafferano DOP dell’Aquila, il gambero di fiume e la famosa trota del Tirino.
Rinomata è, infatti la “Sagra della trota di Capestrano” che si svolge nella seconda settimana di agosto, uno degli eventi di punta nel calendario estivo non solo del borgo ma anche di tutti i dintorni.
Altra specialità sono gli amaretti di mandorle da assaggiare e da regalare come souvenir.
Caro lettore, ora comprenderai i tanti motivi per i quali includere il borgo di Capestrano all’interno di un giro più ampio.
Per noi è stata una piacevole scoperta!
Sicuramente, in un prossimo futuro, vorremmo ritornare per conoscere meglio la natura nei dintorni del fiume Tirino e magari percorrere il fiume con il nostro kayak ma il tempo, un po’ tiranno, ci ha riportato alla nostra tabella di marcia e pertanto, seppur a malincuore, abbiamo lasciato Capestrano per raggiungere la tappa successiva dove eravamo alloggiati per questi due giorni in Abruzzo, Santo Stefano di Sessanio.
Continua a seguirmi perché, nel mio prossimo articolo, scoprirai questa particolare località che rende Santo Stefano di Sessanio, uno dei borghi più belli d’Italia.
Mi faresti cosa gradita se condividessi l’articolo “Due giorni in Abruzzo Prima tappa: Capestrano” sui tuoi social, dando l’opportunità ai tuoi amici di scoprire questa meta o di suggerirne altre.
Ciao!