Ben trovato caro viaggiatore, oggi ho intenzione di parlarti di cosa vedere ad Arles in un giorno.
Quando organizzammo il nostro viaggio in Provenza, una meta che ho voluto fortemente includere è stata la città che, in qualche modo, ha avuto un ruolo di primo piano nella realizzazione di tanti capolavori di uno dei massimi esponenti della pittura post-impressionista olandese nonché uno dei miei pittori preferiti: Vincent Van Gogh!
Puoi ben capire, quindi, come fosse alta la mia aspettativa!
Così, stabilito il giorno, siamo partiti alla scoperta di Arles che, da Avignone, dove alloggiavamo, dista appena 40km.
Arles nacque come insediamento celtico ma, in seguito alla conquista romana, divenne la capitale romana della Gallia, della Spagna e della Bretagna. Visitandola ti accorgerai che la città è molto bella ed il suo centro è a misura d’uomo.
Ad essere sincero, di proposito, non mi sono voluto documentare per lasciare alle emozioni la possibilità di essere protagoniste.
Abbiamo parcheggiato l’auto nei pressi della Place Lamartine e qui, per certi versi, la prima delusione, 🙂 in quanto la famosa “Casa Gialla” che, un tempo, sorgeva qui, oggi, non esiste più.
Adesso c’è solo una targa che la ricorda.
Pazienza! D’altronde, anche a Leiden la casa natale di Rembrandt non esiste più sostituita da un palazzo anonimo e se non fosse per una piccola targa apposta passerebbe sicuramente inosservata.
Ma, accantonata questa delusione, ci siamo avviati verso il centro storico racchiuso dentro le mura cittadine e, superata la “Porte de la Cavalerie”. ci siamo immessi nel viale principale, costellato da tanti negozietti di souvenir ed artigianato locale. Percorrendolo, siamo arrivati all’Arènes d’Arles: l’imponente Anfiteatro Romano, costruito alla fine del I secolo dopo Cristo, nonché uno dei maggiori simboli di Arles.
Indice dei Contenuti
- 1 Cosa vedere ad Arles in un giorno: l’Anfiteatro Romano
- 2 Cosa vedere ad Arles in un giorno: Notre Dame de la Major
- 3 Cosa vedere ad Arles in un giorno: Teatro romano
- 4 Cosa vedere ad Ares in un giorno: Place de le République
- 5 Cosa vedere ad Arles in un giorno: Saint-Trophime
- 6 Tarasque e la leggenda
- 7 Cosa vedere ad Arles in un giorno: l’Hotel de Ville
- 8 Cosa vedere ad Arles in un giorno: le Cryptoportiques
- 9 Cosa vedere ad Arles in un giorno: Alyscamps
- 10 Cosa vedere ad Arles in un giorno: Chiesa di Sant’Anna di Arles
- 11 Museo Réattu
- 12 Cosa vedere ad Arles in un giorno: Terme di Costantino
- 13 Abbazia di Montmajour
- 14 Festival della fotografia “Les Rencontres d’Arles”
- 15 Specialità locali da gustare
- 16 Come arrivare ad Arles
- 17 Altre informazioni
Cosa vedere ad Arles in un giorno: l’Anfiteatro Romano
Mi sembrava quasi di essere a Roma quando l’ho visto, è stata una sensazione strana vedere qui un pezzo di Roma e del suo impero e mi sono subito venuti in mente tutti i fumetti e film letti e visti aventi per soggetto Asterix e la sua “Gallia”.
L’Anfiteatro, con i suoi due livelli e sessanta ordini di archi era definito come il più grande di tutta la “Gallia”. In età romana poteva ospitare l’impressionante cifra di ventunomila spettatori mentre oggi ne contiene, appena, dodicimila.
Non sto qui a tediarti sulle sue generose dimensioni, avrai modo di rendertene conto, piuttosto vorrei segnalarti che, nel corso dei secoli, questo “Colosseo” ha subìto varie trasformazioni ed è stato utilizzato per vari scopi.
Nel medioevo fu arricchito con tre torri divenendo una vera e propria cittadella fortificata ed al suo interno vennero costruite circa 200 abitazioni e tre chiese, praticamente un vero e proprio quartiere fortificato che venne abbattuto a partire dal 1825 per ripristinare l’arena al suo compito iniziale: divertire gli spettatori.
Oggi al suo interno vengono svolti spettacoli di vario genere tra cui concerti ma anche corride o Feria. Si, hai letto bene!
Nonostante ci trovassimo in Francia e non in Spagna, in questa zona della Provenza e nella Camargue, le corride sono uno spettacolo comune che, solitamente, si svolgono nel fine settimana anche se, per fortuna, non sono cruenti per il toro.
Se vuoi cogliere la maestosità di quest’Arena puoi salire, partendo dalla scala centrale, sulla torre sopra l’entrata dove potrai godere della vista sull’interno dell’anfiteatro nonché della vista sui tetti di Arles.
Il biglietto costa 6€. Per maggiori informazioni questo è il sito.
Naturalmente anche il grande Van Gogh non poteva rimanere immune davanti tanta bellezza e lo ha voluto esprimere dipingendo il quadro “Spettatori nell’arena”.
Anche la piazza dove è ubicata l’arena è bella a vedersi e tutt’intorno sono presenti molti ristorantini tipici che offrono le specialità locali. Noi abbiamo preso la “Ratatouille” ma onestamente non siamo rimasti molto soddisfatti.
Lasciata l’arena, ti consiglio la vicina chiesa di
Cosa vedere ad Arles in un giorno: Notre Dame de la Major
Premetto che non è la chiesa principale e, peraltro, non è nemmeno accattivante ma la sua storia è importante per la città.
Intanto perché è una delle chiese più antiche di Arles. La struttura risale alla prima metà del IV secolo ed è anche la più grande, per dimensioni, della città.
Sorge sui resti di un ex tempio romano e nel 1100 la costruzione venne sostituita da un edificio, in stile romanico provenzale. Era talmente importante che, nel corso dei secoli, ha sempre subìto delle rivisitazioni ed arricchimenti e poi perché qui furono ospitate anche le reliquie di San Marco, offerte dalla Repubblica veneziana, intorno al 1600, come forma tangibile di riconoscimento per gli aiuti di tipo alimentare che ricevette durante una carestia.
Proseguendo per i vicoli, passerai senz’altro davanti all’antico
Cosa vedere ad Arles in un giorno: Teatro romano
Sicuramente è conservato molto male rispetto all’anfiteatro ma, considerando che la zona è “recintata” da una semplice cancellata, si può vedere tranquillamente dall’esterno senza la necessità di dover fare il biglietto per visitarlo.
Fu costruito agli inizia del primo secolo a.C. per volontà di Augusto ma non ha mai avuto una grande fortuna. Soltanto intorno al 1855 è stato recuperato dallo stato di abbandono in cui versava e, successivamente, restituito all’antico splendore; oggi viene utilizzato come location per spettacoli e film.
Dal mio punto di vista non credo ti perderai molto non visitandolo, pertanto prosegui lungo la strada fino ad arrivare alla piazza principale di Arles e cioè
Cosa vedere ad Ares in un giorno: Place de le République
Questa è la piazza principale. Vero cuore pulsante della città.
Qui si affacciano i principali monumenti ed i palazzi antichi e, quasi al centro della piazza, si trova un obelisco egizio in granito che, si pensa, si trovasse nei pressi dell’anfiteatro e successivamente sia stato fatto spostare nella piazza da Luigi XIV.
Dopo aver dato uno sguardo di insieme a questa grande isola pedonale, dirigiti verso la cattedrale di
Cosa vedere ad Arles in un giorno: Saint-Trophime
La Cattedrale fu costruita, a partire dal IX secolo, nel punto in cui nel 597 d.C il grande Sant’Agostino venne consacrato come primo Vescovo d’Inghilterra. L’interno è abbastanza spoglio ma molto imponente con il soffitto alto e le tre navate divise da colonne in pietra.
Il portale è quello che subito ti colpirà, bello, imponente, è una meraviglia a vedersi!
Costruito in pietra intorno al XII secolo è stato scolpito con scene del Giudizio Universale. Le scene sono rappresentate da persone nude ed incatenate che vengono portate negli inferi mentre i beati sono rappresentati da donne che ascendono al cielo, il tutto condito da angeli che suonano le trombe.
Lateralmente alla Cattedrale, sempre dalla piazza, attraverso un’entrata secondaria, si accede al grande Chiostro (a pagamento al costo di 3,50€) a pianta quadrata, contornata da porticati e capitelli decorati mentre, all’interno del chiostro, vedrai diverse sculture romaniche e gotiche ricavate dalla pietra. Fra le varie scene presenti, la più conosciuta è Santa Marta che porta con sé la Tarasque.
Dal chiostro attraverso una scala si può salire al piano superiore dove è presente un terrazzo che si sviluppa sui quattro lati della piazzetta.
Tarasque e la leggenda
il mostro mitologico, raffigurato nell’iconografia popolare con sei zampe tozze e robuste, il corpo coperto da una corazza simile a quella della tartaruga, ricoperta di aculei ossei, la coda squamosa con una protuberanza cornea a punta di lancia e la testa di leone.
Insomma non un bello spettacolo a vedersi!
Interessante è la leggenda nata attorno alla Tarasca (all’italiana) e sapendo che ti fa piacere, te la racconto.
La leggenda vuole che questo terribile mostro fosse originario della Galazia, un’antica Regione dell’Anatolia Centrale, patria del mitico “Onachus”, un mostro in grado di bruciare qualunque cosa entrasse in contatto con il suo corpo e dall’unione di Onachus con il Leviatano sarebbe nata la Tarasca. Ancora non capisco come sia potuto avvenire visto che bruciava tutto ciò con cui entrava in contatto. Mah!
La Tarasca giunse in Provenza e dintorni e, come puoi ben immaginare, imperversò in lungo ed in largo facendo stragi e devastando ogni cosa.
Sicchè, mentre la Tarasca si divertiva a compiere qualche uccisione qui e qualche distruzione là, una certa Marta di Betania con sua sorella Maria, che fuggivano da varie persecuzioni in patria,
approdarono in Camargue, nello specifico nel paese che oggi si chiama Saintes-Maries-de-la-Mer, e qui incontrarono il mostro!
Che brutti tempi erano quelli!
Vuoi sapere come finì?
Marta che, già da allora, era pure santa, ammansì il mostro grazie alla preghiera.
Ad ogni Ave Maria che recitava la Tarasca si rimpiccioliva come dimensioni. Non so quante ne abbia recitate fatto sta che la Tarasca divenne talmente piccola ed innocua che Santa Marta la condusse nel paese di Nerluc dove fu uccisa dai cittadini.
In seguito, Nerluc, in ricordo della Tarasca, si chiamò Tarascona.
Se dovessi visitarla, l’immagine è raffigurata nell’emblema.
Terminata la visita della cattedrale e del chiostro, uscendo dalla chiesa, a destra troverai
Cosa vedere ad Arles in un giorno: l’Hotel de Ville
Questo palazzo, sede del Municipio, fu costruito intorno al 1600 e sembra ispirarsi alla ben nota Reggia di Versailles.
Il palazzo, alto tre piani, è sovrastato da una torre alta quasi quanto il palazzo stesso e dotata di un grande orologio. La particolarità di questo edificio è rappresentata dall’avere un’area pedonale, al piano terra, da cui è possibile passare da e verso la piazza. Mi raccomando, mentre la attraversi, dai anche un’occhiata al soffitto.
Nei pressi del palazzo, invece, c’è l’ingresso alle
Cosa vedere ad Arles in un giorno: le Cryptoportiques
L’ingresso della “Arles sotterranea” ha un costo di 3.50€. Tramite una scala stretta che scende verso il piano inferiore, potrai accedere a dei resti romani della città da ammirare.
Sono delle grandi gallerie semibuie che, sporadicamente, ricevono la luce dall’esterno attraverso delle bocche di lupo. L’ambiente si presenta umido ma, per fortuna, le alte volte evitano l’effetto claustrofobia.
In seguito, molto probabilmente, le gallerie vennero impiegate come depositi merci ed anche come alloggi per gli schiavi. Alcune leggende narrano, addirittura, che servissero a sostenere la piazza. In pratica ce n’è per tutti i gusti 🙂
Quindi è probabile che tu possa restarne alquanto deluso ma, se vuoi mitigare l’eventuale delusione, potresti visitare le
Cosa vedere ad Arles in un giorno: Alyscamps
Alyscamps sono i Campi Elisi dei romani, la vecchia necropoli.
In fondo al viale vedrai una grande chiesa romanica, risalente all’anno mille, dedicata a Santo Onorato che, pur essendo totalmente spoglia, è comunque molto suggestiva.
Alle origini era un luogo estremamente sacro ed era un onore venire seppelliti qui tanto che le famiglie che vivevano lontane da Arles, intraprendevano dei viaggi per portare i propri defunti in questo luogo.
Come ultimo monumento da visitare nella piazza ti segnalo la
Cosa vedere ad Arles in un giorno: Chiesa di Sant’Anna di Arles
La Chiesa è proprio di fronte alla Cattedrale. Vero è che si tratta di una chiesa sconsacrata dove vengono allestite mostre ed eventi ma essa è stata la prima chiesa cattolica della città e, come tale, merita un po’ di “rispetto”.
Risale intorno all’anno mille e gli interni sono in stile gotico e, lateralmente, lungo la navata, sono presenti delle cappelle rialzate.
Immagino che, ormai soddisfatto, a questo punto avrai visto tutto ciò che c’è da vedere nella piazza per cui puoi tranquillamente abbandonarla o, tempo e voglia permettendo, fare una capatina al
Museo Réattu
Il più importante museo cittadino dove sono conservati alcuni dipinti ed un certo numero di schizzi, eseguiti ad inchiostro e carboncino che il grande Pablo Picasso donò alla città come segno della sua gratitudine per gli spettacoli della corride a cui assistette.
Sappi, comunque, che l’ingresso costa 8€ ed il palazzo è di per sè splendido con sale disposte quasi a sembrare un labirinto e, in origine, ti parlo del 1400, era un ex monastero.
Nei pressi del museo potrai ammirare le
Cosa vedere ad Arles in un giorno: Terme di Costantino
Una volta, tanto tanto tempo fa, erano le terme romane più grandi di tutta la Provenza oggi, invece, quasi non ne rimane nemmeno il ricordo. Sicuramente gli esterni, belli a vedersi, sono conservati con maggiore cura rispetto agli ambienti interni i quali non sortiscono alcuna emozione per cui il mio consiglio è quello di limitarti a vederle solo esternamente.
Ormai sei giunto nei pressi del fiume Rodano e, da lì, potrai ammirare quel che resta della vecchia cinta muraria che proteggeva Arles da attacchi esterni mentre, dirigendoti più verso est, le mura cittadine sono rimaste ancora intatte.
Passeggia anche sul lungofiume che si presenta su due livelli, uno più rialzato dove vedere meglio il panorama ed uno un po’ più basso, quasi a livello dell’acqua, per intenderci come il lungotevere a Roma.
Queste sono le attrazioni principali di Arles ma sarà piacevole perdersi nei suoi vicoletti così caratteristici.
A pochi chilometri dal centro, ti suggerisco di visitare, come abbiamo fatto noi, una bellissima Abbazia.
Abbazia di Montmajour
Questa abbazia, con i suoi otto secoli di storia, testimonia pienamente l’architettura provenzale. All’interno del complesso potrai anche ammirare l’eremo, datato XI secolo, il Monastero medievale del XII secolo, la torre del XIV secolo ed un altro monastero risalente al ‘700.
L’abbazia è famosa per aver ospitato alcune reliquie della croce di Cristo e, pertanto, merita senz’altro una visita.
Arles non è famosa soltanto per il suo rapporto con il grande pittore ma anche per una manifestazione che, anno dopo anno, ha saputo imporsi a livello internazionale fino a divenirne la capitale indiscussa e che oggi è diventata un vero e proprio appuntamento imperdibile, mi riferisco al
Festival della fotografia “Les Rencontres d’Arles”
Questo prestigiosissimo festival si svolge, ogni anno, da inizio luglio a fine settembre con mostre fotografiche di artisti provenienti da varie parti del mondo e distribuite in varie location sparse per la città. Le mostre sono tematiche ed è possibile acquistarne l’ingresso nella biglietteria di Place de la République.
Oltre al festival un’altra attrazione che arricchirà il panorama artistico sarà l’apertura della Fondazione LUMA. Quando siamo stati ad Arles, era in fase di ultimazione ma ci hanno detto che sarà totalmente operativo nel corrente anno 2020.
La Fondazione LUMA sarà un grande centro d’arte contemporanea sperimentale che si estenderà su circa 10 ettari, poco fuori delle mura cittadine su ex depositi ferroviari.
Non so a te ma a me, tutto questo parlare ops scrivere, ha fatto venire fame.
Cosa c’è di meglio nel prendersi una pausa in uno dei tanti ristorantini, degustando le specialità locali?
Specialità locali da gustare
Devi sapere che, nei dintorni di Arles, sono presenti le risaie della Camargue, il mare, gli allevamenti di tori e di pecore ma anche tanta terra e le meravigliose saline rosa di cui Patrizia ha scritto un articolo interessante che ti invito a leggere.
Come avrai immaginato tutti questi luoghi concorrono alla produzione di tante specialità locali. Ce n’è per tutti i gusti!
Pertanto i piatti che potrai gustare sono quelli tipici della tradizione provenzale e camarguese, piatti a base di salumi e carne di toro e di riso bianco, rosso o nero della Camargue e di tantissime verdure provenienti dalle campagne circostanti.
Potrai, inoltre, assaggiare la Boullebaisse, la tipica Zuppa di pesce provenzale, o la Fugasse aux olives, la focaccia alle olive, molto gustosa e saporita o potrai propendere per la Salsiccia di Arles o ancora per la Coscia di montone affumicata.
E poi…vorresti rinunciare alla Tapenade da mettere come condimento su qualche piatto?
Ah dimenticavo! La tapenade è una pasta di acciughe con olive nere.
Purtroppo non posso consigliarti dove dormire perché per noi è stata la gita di un giorno.
Più che una gita, direi, è stata una full immersion! Provenivamo da Avignone!
Semmai decidessi di fermarti qui a dormire, tramite il servizio di Airbnb, che ti suggeriamo (leggi qui la guida), potrai trovare sicuramente la sistemazione che fa più al caso tuo.
Come arrivare ad Arles
Arles non è dotata di aeroporto, quindi il modo più veloce per raggiungerla è con l’aereo, atterrando a Marsiglia o a Montpellier e poi, da lì, noleggiare un auto o prendere il treno o un autobus. Diversamente, se viaggi in auto, hai più libertà di movimento sul percorso da utilizzare.
Arles in aereo
L’aeroporto più vicino raggiungibile dall’Italia si trova a Marsiglia che dista circa 50 minuti da Arles. Per volare a Marsiglia puoi utilizzare le principale compagnie low cost come Ryanair, Volotea, Vueling o Easyjet.
Altri aeroporti nelle immediate vicinanze di Arles si trovano a Nimes Garons, distante appena 20 chilometri, e Montpellier, lo stesso poco distante. Purtroppo entrambi al momento non hanno collegamenti con l’Italia.
Direttamente dall’aeroporto di Marsiglia hai due alternative per arrivare ad Arles: la prima utilizzare un bus navetta che dall’aeroporto ti collega con la stazione ferroviaria di Vitrolles e da lì prendere il treno per Arles mentre la seconda è quella di prendere direttamente un pullman che, per un prezzo compreso tra i 7€ ed i 12€, ti porta direttamente ad Arles.
Questo il link per prenotare il biglietto.
Arles in treno
Stesso discorso vale per il treno. Arles ha collegamenti diretti con le città di Marsiglia, Nimes, Parigi, Avignone, Aix-en-Provence, Narbonne, Montepellier, Tolosa e Bordeaux.
Quindi va da sè che devi prima raggiungere una delle città sopra elencate e, poi, prendere il corrispondente treno.
Per maggiori informazioni puoi consultare il sito ufficiale delle ferrovie francesi
Arles in auto
Questo è il mezzo che preferisco, adoro i viaggi on the road.
Partendo da Ventimiglia in direzione Arles sono circa 290 chilometri di passeggiata, osservando il panorama francese. Al confine imbocca l’autostrada E80 per Nizza e Marsiglia e, poi, segui le indicazioni per Arles…facilissimo…se stai attento alle indicazioni ovviamente!
Se poi sei altamente avventuroso e la tua base di partenza è ad Avignone ti segnalo un ulteriore modo di arrivare ad Arles, che ho scoperto solo dopo, altrimenti lo avrei certamente sperimentato.
Arrivare ad Arles via fiume!
Ebbene sì! Esiste anche questa modalità di viaggio.
Devi sapere che il porto fluviale a nord di Arles è molto esteso ed ospita varie aziende di trasporto e logistica. Tra essi c’è un collegamento diretto da Avignone ad Arles, gestito da Mireio Cruises che ti consente di vivere un’esperienza un po’ fuori dal comune.
Altre informazioni
Le visite sia ai musei che alle altre attrazioni non hanno un costo esorbitante ma, volendo risparmiare ulteriormente, puoi prendere in considerazione l’acquisto dei pass per la città.
Ve ne sono di tre tipi:
Il Pass Liberté: è un biglietto con una validità mensile dalla data di emissione e consente di visitare un museo e quattro monumenti a scelta ha un costo di 12€.
Il Pass Avantage: questo biglietto, invece, ha validità semestrale sempre dalla data di emissione e dà la possibilità di visitare quattro musei e sei luoghi di interesse ad un costo di 16€.
Il Pass a Relate: questo biglietto, valido un mese, offre la possibilità di visitare i monumenti romani ed il museo dipartimentale di Arles antica. Il costo è di 9€.
Arles è indissolubilmente legata ad uno dei maggiori artisti dell’Ottocento. Quindi non lasciarti sfuggire il mio prossimo articolo sul rapporto che Vincent Van Gogh ha avuto con questa città.
Bene, spero di averti dato informazioni esaurienti e di averti incuriosito.
Personalmente non posso dire che Arles mi abbia particolarmente entusiasmato come invece altre città.
L’ho vissuta sicuramente con molte luci ma anche con delle ombre.
Probabilmente avevo delle aspettative maggiori che non sono state pienamente appagate.
Non voglio dire che sia una città che non merita ma, credo, che non valga la pena soffermarsi più di una giornata. Qualora dovessi decidere di visitarla, il periodo migliore è tra i primi di giugno e la fine di agosto perché, anche se fa molto caldo, oltre ad ammirare la fioritura della lavanda, (fino a metà luglio) potrai assistere a molti eventi tradizionali e ti sarei grato se mi rendessi partecipe delle tue considerazioni.
Non mi rimane che salutarti e ti invito a seguirmi per nuove avventure sia sul blog che sui social.
Apprezzerei se condividessi sui tuoi social questo articolo.
A presto.