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Cosa vedere a Bruxelles in 3 giorni

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Cosa vedere a Bruxelles in 3 giorni

Ciao caro viaggiatore, oggi, per i tuoi viaggichesogni, ti porto a visitare Bruxelles la capitale del Belgio, una città che, da sempre, è stata una seconda scelta nel panorama europeo quando sono state visitate tutte le altre capitali o, come base di partenza, per visitare la più romantica Bruges.

I Cavoletti di BruxellesInnanzitutto voglio subito sfatare un luogo comune, Bruxelles non è solo terra del “Parlamento Europeo” e di “cavoletti” anzi, a dir la verità, durante il mio soggiorno di cavoletti non ne ho visti neanche l’ombra e sì che mi piacciano tanto.

Come dicevo poc’anzi, il Belgio è una piccola nazione che, nell’immaginario collettivo, non ha mai suscitato grandi slanci in quanto è sempre stata considerata noiosa con poco da vedere e senza grandi attrattive e Bruxelles da sempre ne ha condiviso le sorti e la considerazione.

Come faccio sempre prima di intraprendere un viaggio mi sono abbondantemente documentato su tutto ciò che c’era da vedere e, pertanto, una volta atterrati all’aeroporto di Charleroi, non sapevo proprio cosa aspettarmi.

Come ben sai, di norma, preferisco viaggiare in macchina ma il tempo a mia disposizione, un weekend lungo, era troppo breve e poi Bruxelles non era l’unica meta, visto che l’accoppiata perfetta è insieme a Brugge, di cui parlerò in un prossimo post. Pertanto non c’era altra scelta che utilizzare il mezzo aereo, scelta, neanche a dirlo, ho utilizzato skyscanner per la ricerca, è la scelta è caduta su Ryanair che, in questa occasione, ci ha consentito di arrivare addirittura in anticipo sull’orario previsto.

Con Patrizia ed una coppia di amici siamo partiti da Napoli la mattina presto e, dopo poco più di due ore di volo, siamo giunti all’Aeroporto Charleroi. Abbiamo contrattato una navetta privata che per poco meno di 15€ ci ha portato alla “Gare du Midi”, in alternativa si poteva prendere lo shuttle il cui costo è di 17€. Quindi dopo un paio di fermate di metro siamo arrivati alla nostra destinazione: la “Gare Central”.

Devo anche aggiungere che, contrariamente a quanto si dice, siamo stati fortunati con il tempo potendo godere di un clima caldo e per nulla piovoso. Per l’alloggio, come al solito, ci siamo avvalsi di Airbnb, trovando una casa in posizione strategica a meno di dieci minuti dalla stazione centrale e dalla Grand Place. Dopo aver preso possesso della casa, abbiamo iniziato il nostro tour.

Il centro storico è visitabile a piedi mentre per spostarci più agevolmente, sia in città che in periferia, è molto comodo il servizio pubblico (bus, tram, metro). La soluzione migliore è stata quella di acquistare un biglietto cumulativo per uno o più giorni: quello da 24 ore costa 7,50€ (un biglietto di corsa singola costa 2,10€) utilizzabile per bus, tram e metropolitana.

Stazione della Metro di Bruxelles

Pima di raccontarti il nostro tour, voglio spendere qualche minuto per parlarti della metropolitana. Devi sapere che, già agli inizi degli anni ’60 del secolo scorso, i progettisti concordarono che le stazioni delle metro non dovevano essere solo funzionali ma anche esteticamente gradevoli e belle a vedersi, per cui furono scelte circa 80 opere, collocate nelle piattaforme, nelle biglietterie e nei corridoi delle fermate della metro.

Per trovare sculture, video, pitture e disegni, disseminanti lungo la città, l’ausilio di una guida in pdf che puoi scaricare cliccando qui ti potrebbe essere utile.

Dopo aver visitato Bruxelles sono rimasto piacevolmente sorpreso perchè, a mio avviso, questa città è in grado di competere con altre grandi e più blasonate capitali del vecchio continente. È una città piena di vita, cosmopolita e multiculturale che sa prendersi in giro: non per nulla ha eletto, a simbolo della città, un bambino che fa la pipì, a dimostrazione della grande ironia e socievolezza dei suoi abitanti.

Ha un intero quartiere in stile art nouveau, disegnato da Victor Horta, i cui edifici e le altre opere sparse in città non sono inferiori a quelle di Gaudi. E’ una città che sa far sognare con i suoi fumetti e con i murales, sparsi per la città ad essi dedicati (coloro che hanno passato gli “anta” non possono non ricordare le avventure di Tin Tin). Come non citare l’arte fiamminga con Magritte, il pittore che dipingeva i sogni nonché uno dei massimi esponenti del Surrealismo! Vogliamo parlare delle birre? Non hanno nulla da invidiare a quelle di altre nazioni che, magari, di migliore hanno solo il marketing.

Prima di iniziare il nostro giro eravamo indecisi se comprare la Brussels Card, comprendente l’ingresso gratuito in 39 musei di Bruxelles oltre l’utilizzo dei mezzi di trasporto ed altri sconti, disponibile nei formati da 24, 48 o 72 ore ovviamente con prezzi diversi (maggiori informazioni le trovi sul sito www.visit.brussels ma, alla fine, abbiamo optato per il biglietto giornaliero.

Gaufre o waffle

Il nostro itinerario è iniziato, ovviamente, dalla Grand Place e da lì si è esteso a tutte le zone adiacenti che fanno parte dellIlot Sacrè, un dedalo di viuzze piena di ristoranti, pub, chocolaterie e negozi che vendono waffle o Gauffre, tipici dolci di cialda cotti sulla piastra che dà la tipica forma a griglia dai contorni netti e rettangolari.

L’impasto è fatto con acqua, farina, burro, uova, latte, zucchero e lievito. Non sono molto dolci e la tradizione di Bruxelles vuole che siano servite solo con zucchero a velo oppure con panna montata. Ovviamente li troverai anche con molte altre guarnizioni.

La Grand Place….e dintorni.

La Grand Place a Bruxelles

La Grand Place o Grote Markt è la piazza per eccellenza, cuore della città e patrimonio mondiale dell’Unesco dal 1998, è l’orgoglio dell’architettura fiamminga ed una tra le più belle piazze d’Europa se non la più bella secondo quanto affermato da Victor Hugo. Un tempo sede del mercato cittadino, su di essa si affacciano i più importanti edifici storici di Bruxelles, quelli che un tempo erano le case delle corporazioni nonché il vecchio Hotel de la Ville, sede del Municipio, costruito in puro stile gotico agli inizi del 1400 con la torre alta 96 metri, dalla cui cima, la statua di San Michele Arcangelo, patrono della città, veglia su tutta la città.

Al primo piano del palazzo, ti suggerisco di visitare la sala del consiglio con arazzi che raccontano la storia della città e la sala gotica con mobili intagliati in puro stile gotico.

Proprio di fronte al municipio c’è quella che, un tempo, veniva chiamata la Casa del pane, rinominata in seguito la Maison du Roi con al centro la torre “Beffroi”, uno dei tanti possedimenti del potente Ducato di Brabante. In questo splendido palazzo, in precedenza, veniva venduto il pane tant’è che il nome fiammingo Broodhuis mantiene traccia dell’antica destinazione d’uso. Oggi le sale del palazzo ospitano il museo cittadino ed al suo interno oltre a conservare la versione più antica del Manneken-Pis, quella del 1328, viene conservato anche il suo guardaroba.

Volendo fare una panoramica dei palazzi che si affacciano sulla piazza, puoi partire dalla destra dell’Hotel de la Ville e, girando nella piazza in senso antiorario, potrai ammirare la Maison du Canard o Casa dei Merciai, l’Etoile con il memoriale a Everard ‘t Serclaes, un po’ nascosto perché si trova all’angolo sotto i portici (Rue Charles Buls) ma te ne accorgerai per le tante persone in fila visto che sembra che “toccarlo porti fortuna”. Poi, a seguire troverai le Cornet (la corporazione dei battellieri), La Louve (la corporazione degli arcieri), le Sac (corporazione degli ebanisti), la Casa dei Bouchers, quella dei Brassers (dei birrai), la casa dei Duchi di Brabant, la Casa dei sarti e quella dei pittori dove visse Victor Hugo fino al 1852.

La Grand Place, naturalmente, è un luogo di ritrovo per molti giovani, soprattutto d’estate. Ho visto numerosi gruppi di ragazzi trascorrere qui la serata, sorseggiando un’ottima birra belga…. peccato che poi le bottiglie vuote le lascino sul posto.

Casa più piccola di BruxellesTrovi una chicca da non perdere, proprio nei pressi della Grand Place, in Rue du Marché aux fromages dove, al di là dell’atmosfera Bohèmien che si respira, si trova la più piccola casa del Belgio. La puoi vedere sotto un passaggio arcato ed è divisa in due livelli. Gli interni sono visibili grazie ad una finestra.

Vorrei segnalarti, infine, due manifestazioni che hanno luogo nella Grand Place: una si svolge annualmente il primo giovedì di luglio, l’Ommegang, una rievocazione storica con costumi dell’epoca; l’altra, ad agosto, con cadenza biennale, si svolge negli anni pari e, credimi, è un vero spettacolo per gli occhi. Sto parlando del “Tapis de Fleurs”: un gigantesco tappeto di begonie che occupa per intero il perimetro della piazza. Spettacolare!

Se la piazza rappresenta il centro nonché il punto iniziale di tutto, la zona circostante, rappresentata da un quadrilatero di viuzze che si intersecano tra loro, costituisce quella che viene chiamata:

Ilot Sacrè

Questo labirinto di stradine, dichiarato anch’esso patrimonio dell’umanità dall’Unesco, è racchiuso tra Rue de l’Ecuryer, Rue du Marchè aux Herbes e Rue des Bouchers. Come avrai capito, è un’isola pedonale ricca di abitazioni risalenti al sei-settecento ma ancora più ricca di negozietti e ristoranti tipici che si susseguono, ognuno con la propria specialità, rigorosamente a base di pesce e frutti di mare.

Se poi, caro viaggiatore, hai un po’ di tempo a disposizione, ti segnalo il popolare teatro delle marionette della Maison de Toone. Questa tradizione che va avanti dal 1835, è anche un laboratorio nonché un museo delle marionette dove i burattini provenienti da tutto il mondo si esibiscono in divertenti spettacoli. Ma la Maison è anche un bistrot con muri di mattoni rosa, travi anneriti e suolo lastricato.

Come avrai capito, ogni angolo dell’Isola è una piccola scoperta e le persone che lo animano rappresentano uno spettacolo a tutte le ore del giorno e della notte.

Girando per questo quadrilatero, avrai modo di imbatterti in quello che è il simbolo della città, ovunque raffigurato e rappresentato, seguito dagli altrettanto famosi:

Mannequen-Pis – Jeanneke-Pis – Zinnake-Pis

Mannequen-pis a Bruxelles

Situato all’angolo tra Rue de l’Etuve e Rue du Chêne sopra la cinquecentesca fontana barocca, il famoso bambino dall’aspetto irriverente sembra ridersela mentre, guardando i turisti, fa la pipì. La statua non è molto alta, direi circa 50 centimetri ma, sicuramente, da molti secoli tra storia e leggenda alimenta la fantasia degli abitanti e dei turisti che la immortalano.

Una particolarità legata alla statua e che, in particolari occasioni, a seconda dell’avvenimento, al “fanciullo” vengono fatti indossare i costumi del suo guardaroba, un tempo regali di sovrani, ambasciatori, capi di Stato in visita alla città ed oggi creazioni di stilisti famosi e doni di organizzazioni in cerca di un po’ di pubblicità.

Sono tante le leggende che ruotano intorno al Manneken-pis e del perché è stato ritratto così: Una di queste racconta che il bambino orinò sulla miccia di una bomba dell’esercito nemico salvando così la città dall’invasione; un’altra, invece, racconta di una strega che avendo trovato il ragazzino a fare pipì, davanti la sua porta di casa, lo condannò a ripetere quell’azione in eterno. Fortunatamente un mago buono salvò il povero bambino e pose al suo posto una statua.

Altre leggende, invece, raccontano che il bambino evocherebbe un episodio della vita di Santa Gudula; pare, infatti, che la Santa di fronte alle richieste insistenti di un uomo che le aveva chiesto di tenere a battesimo il figlio, lanciò un anatema: quel bambino non sarebbe mai cresciuto e non avrebbe mai smesso di urinare.

La più divertente, penso sia quella che racconta di un padre che smarrì il proprio figlio. L’uomo promise che se lo avesse ritrovato, avrebbe fatto costruire una statua raffigurante il bambino nell’atteggiamento esatto in cui lo avrebbe scorto. Le sue preghiere furono esaudite, il bambino venne ritrovato mentre faceva pipì davanti a un albero: da qui, poi, la statua del Manneken-Pis.

Questo per quanto riguarda le leggende ma neanche la sua data di nascita è certa. Infatti il periodo oscilla tra il 1300 ed il 1600 così come la sua storia è segnata da rifacimenti e sostituzioni, furti e ritrovamenti che hanno contribuito ad accrescere la sua notorietà. Nonostante le innumerevoli versioni sulla sua storia, il piccolo Julien, come viene affettuosamente chiamato, rappresenta lo spirito libero e bizzarro dei Brussellesi.

Jeanneke-pis e Zinneke-pisNaturalmente il fanciullo non poteva non avere anche una “sorellina” altrettanto impertinente, infatti, a poca distanza da Rue des Buouchers, potrai imbatterti in Jeanneke-Pis, la bimba accovacciata intenta a fare la pipì. Si dice che gettare una moneta nella fontana in cui la bambina fa la pipì sia di buon auspicio per gli innamorati per vivere un amore duraturo e felice.

Giusto per completare la trilogia, non poteva mancare anche il cane ovvero lo Zinneke-Pis, un randagio a grandezza naturale con la zampa sollevata che fa la pipì per strada. Lo trovi in Rue Chartreux.

Di sicuro ai Brussellesi non manca l’ironia.

Continuando a girovagare per le strade del centro potrai imbatterti nella lunga galleria coperta che prende il nome di

Gallerie reali di Saint-Hubert  

Gallerie reali

Lunga 200 metri e costruita intorno alla metà dell’800 è suddivisa in tre rami che prendono rispettivamente il nome di Galerie du Roi, Galerie de la Reine e Galerie des Princes. E’ una galleria molto elegante caratterizzata da decorazioni in stile Art Noveau. Il tetto è composto da un’imponente vetrata che la rende architettonicamente affascinante. Fu la prima galleria coperta, ad uso commerciale, costruita in Europa ed, all’epoca, fu anche un importante centro culturale frequentato da artisti ed intellettuali.

Al suo interno troverai bistrot, eleganti boutique, negozi di antiquariato, gioiellerie, botteghe artigiane, sale da the ed i nomi più famosi della chocolaterie belga che espongono i cioccolatini come se fossero dei veri e propri gioielli.

Se sei un’amante del cioccolato, la tappa obbligatoria è il celebre negozio Neuhaus (1912), con il suo sconfinato ed elegante assortimento di praline. Mentre, di fronte, potrai notare la “Taverne du Passage”, un tempo, “Cafe de la Renaissance” dove letterati come Guillaume Apolinnaire, Victor Hugo, Paul Verlaine, Charles Baudelaire e Alexandre Dumas trascorrevano i loro pomeriggi e, chissà in quale di questi negozi, un tempo botteghe, Paul Verlaine acquistò la pistola con la quale sparò all’amante Arthur Rimbaud, colpevole di averlo abbandonato.

Devo riconoscere che la Galleria emana un certo fascino ma, personalmente, penso che la Galleria più bella sia la Galleria Umberto a Napoli.

Dopo aver girovagato per il centro e le sue immediate vicinanze, ti suggerisco di visitare uno tra i più caratteristici quartieri di Bruxelles, ovvero il

Quartiere Sablon

Il quartiere si trova poco lontano dal centro storico ed è idealmente suddiviso nelle due piazze principali che sono la Place du Grand Sablon (Grote Zavel) e la Place du Petit Sablon (Kleine Zavel). Perché merita di essere visitato? Semplicemente perché è bello da vedere, c’è una fantastica movida e la piazza principale è il centro dell’antiquariato cittadino.

Vi sono molte gallerie d’arte e, nei fine settimana, si svolge il tradizionale mercato di antiquari e rigattieri che richiama migliaia di persone interessate all’acquisto.

Chiesa di Notre-Dame du SablonNaturalmente la piazza è circondata da edifici storici signorili alcuni risalenti al XVI secolo ed inoltre qui potrai visitare la bellissima ed imponente Chiesa di Notre-Dame du Sablon,  uno degli edifici religiosi più belli e importanti di Bruxelles, vero e proprio capolavoro dell’arte gotica brabantina. La sua imponenza l’avverti già all’esterno così come la sua bellezza, dovuta alla ricca presenza di elementi architettonici decorativi.

La chiesa, risalente al XV secolo, è composta da cinque navate ed in quella centrale i pilastri sono decorati con statue seicentesche degli apostoli. Al suo interno sono presenti diverse opere e cappelle da non perdere, sicuramente, sono il pulpito in legno di Marten de Vos, le bellissime vetrate alte ben 15 metri, una statua di Sant’Uberto trafugata dagli abitanti di Anversa, la Cappella di Saint-Maclou e la Cappella Tours et Taxi.

I Waffles di Marcolini

Immagino ti sia venuta fame dopo aver tanto camminato, ebbene, qui vicino potrai trovare ben due tra i più rinomati ed antichi locali belgi: la pasticceria Wittamer, la più antica di Bruxelles, famosissima per le gauffres (i waffle) e, quasi a contendergli il titolo, la pasticceria Pierre Marcolini, situata sull’altro lato della piazza. Non ti resta che assaggiare le specialità di entrambe se vorrai decretarne il vincitore.

Passeggiando, invece, per la Place du Petit Sablon, poco distante, vedrai la fontana dedicata ai conti Egmont e Hermes giustiziati a fine ‘500 per essersi ribellati all’autorità spagnola. Una particolarità della fontana è data dalle 48 colonne che la circondano, in stile art noveau, ciascuna in rappresentanza delle antiche corporazioni cittadine. Naturalmente se le gauffres non sono state sufficienti, potrai anche fare un salto a “Le Pain Quotidien” dove troverai appunto… pane per i tuoi denti!

Dopo esserti riposato ed aver gratificato il palato, è tempo di ricominciare ad esplorare i dintorni per cui ti consiglio di dirigerti verso il

Palazzo Reale ed il suo parco

Palazzo Reale di BruxellesDevi sapere che il palazzo reale è la sede ufficiale della monarchia belga ma il mio omonimo ed attuale Re non vi abita, prediligendo il Castello di Laeken, un sobborgo nella periferia di Bruxelles.

Il palazzo reale è utilizzato principalmente per le cerimonie ed i ricevimenti di stato ed è possibile visitarlo per un breve periodo durante l’anno, da fine luglio agli inizi di settembre, in occasione della festa nazionale del Belgio. Per cui se ti trovassi a visitare Bruxelles in questo periodo, non perdere la visita al palazzo che, oltretutto, è pure gratuita.

Potrai ammirare la Sala Goya (con gli splendidi arazzi), la Sala Bleu (arredata con argenteria, cristalleria e ceramica del Settecento), la Sala del Trono (che ospita dipinti di Rubens, Van Dyck, Jordaens, Duquesnoy), la Sala degli Specchi (usata per i balli di corte) ed altre, sparse nelle due ali laterali. Allo stesso edificio appartengono il Palais des Académies (1823), oggi sede dell’Accademia reale del Belgio, fondata da Maria Teresa d’Austria ed il Musée de la Dynastie che espone la storia della famiglia reale belga.

Poco distante potrai vedere Palais des Beaux Arts (Bozar), all’inizio della Rue Royal (in Rue Ravenstein), uno splendido edificio costruito in Art Nouveau da Victor Horta e sede di uno dei centri culturali d’arte più interessanti del Belgio. Attaccato al palazzo c’è il Parco Reale, noto anche come Parco di Bruxelles: tredici ettari di verde pubblico che congiunge la sede della monarchia con il Palais de la Nation ossia il Parlamento Belga.

Di forma rettangolare il parco è composto da lunghi e larghi viali dove è possibile passeggiare e osservare, incantati, gli edifici che lo circondano, la grossa fontana di forma circolare nonché assistere ai vari eventi che vi si svolgono tutto l’anno. Ti consiglio di vedere lo spettacolo più celebre, quello dei fuochi d’artificio, a chiusura della Festa Nazionale.

Panorama visto da Mont des Arts

A metà strada tra il Palazzo Reale e la Grand Place, in direzione di quest’ultima, arriverai ad uno dei punti più elevati della città, da cui si gode un bel panorama. Mi riferisco al Mont des Arts, dove ti consiglio una sosta per potere ammirare una parte della città dall’alto.

Ti sarai reso conto che le cose da vedere, in effetti, non sono poche ed anche se la stanchezza comincia a farsi sentire, stringi i denti magari riposati un po’ e sii pronto per un altro tour sempre nei dintorni del centro.

Questa volta ti porto a Place d’Espagne dove potrai ammirare la statua di  Don Chisciotte e Sancho Panza ma non rilassarti non è quella la meta! Dopo aver fatto un rapido giro della piazza, tramite il tuo google maps o cartina del centro, arriverai alla meta:

Cattedrale di San Michele e Santa Gudula

Chiesa di San Michele e di Santa GudulaQuesta chiesa, dedicata ai patroni della città San Michele e Santa Gudula, ha la facciata in puro stile gotico brabantino e Victor Hugo la considerava  lo “sviluppo più puro dello stile gotico” ed in effetti si presenta grandiosa e imponente. La sua costruzione ebbe inizio nel 1226 ma soltanto nel 1961 è stata consacrata “Cattedrale”. La facciata della chiesta è situata tra due torri campanarie gemelle, alte 64 metri, sulle cui sommità c’è una terrazza. L’architetto delle due torri, costruite verso la fine del XV secolo, è lo stesso che ha realizzato la Torre Civica (detta anche “Tour Inimitable”) dell’Hôtel de la Ville nella Grand Place.

L’esterno è in stile gotico ma, entrando, rimarrai sorpreso nel notare che lo stile è rinascimentale-barocco all’interno della chiesa dove sono raffigurati Carlo V e la sorella Maria con i rispettivi consorti Isabella del Portogallo e Ludovico II di Ungheria. Ai lati degli scranni, lungo la navata centrale, spiccano le colonne con le sculture dei 12 Apostoli. Molti belli sono pure il pulpito intagliato, raffigurante la caduta di Adamo ed Eva dal Regno dei Cieli, ed il gigantesco organo (4.300 tubi, 63 fermate, 4 tastiere e pedaliera) inserito alla perfezione nel contesto circostante. Se poi avrai la possibilità di visitarla la domenica alle 10, potrai assistere alla messa con dei suggestivi canti gregoriani.
Courage mon ami! So che sei stanco dal tanto girare ma ti chiedo un ultimo sforzo, in fin dei conti, abbiamo visto solo circa il 70% di ciò che c’è da vedere. Per cui animo e prosegui la tua passeggiata con il tuo Cicerone preferito.

Se il quartiere di Sablon è famoso per le gallerie d’arte, gli antiquari, il mercato dell’antiquariato ed i suoi boulevard, con tanti negozi e ristoranti tipici c’è un altro quartiere che merita di essere visitato. Mi riferisco al quartiere di

Les Marolles   

Una volta era il quartiere operaio degli artigiani e dei tessitori, oggi è un paese dentro la città, un quartiere pittoresco ed affascinante che, in un certo qual modo, si differenzia dalla città. Qui potrai ascoltare antichi dialetti dati dalla commistione tra fiammingo e francese ed è qui che potrai trovare la vecchia anima della caotica Bruxelles, capace di dare ancora un’atmosfera di familiarità ed intimità che le grandi città non sanno più offrire.

È quel quartiere dove potrai incontrare artisti di strada, graffiti, negozi vintage e, soprattutto, mercatini delle pulci. Questo quartiere assieme al quartiere di Sablon sono diventati, nel tempo, i punti di riferimento per tutto ciò che è vintage ed i brussellesi di questo hanno saputo farne un’arte.

A Marolles, nella sua piazza principale che risponde al nome di “Place du Jeu de Balle”, ogni giorno, potrai assistere al “Marché au Puces” ,il mercato delle pulci. Sbircia tra le bancarelle ed osserva tutti quegli oggetti che hanno una storia di vita vissuta, magari non comprerai nulla, ma potrai immaginare e fantasticare quali sono state le vite di chi ha posseduto gli oggetti che stai osservando.

Porta di Halle

Porta di Halle

Immersa in una piccola area verde, subito a ridosso del quartiere Marolles ed a 20 minuti a piedi dalla Grand Place, è una delle sette porte delle antiche mura medievali presenti all’epoca ed oggi unica superstite. La sua costruzione risale al XIV secolo ma, solo in tardo ottocento, la sua struttura esteriore fu modificata parzialmente conferendole l’attuale aspetto un po’ fiabesco.

Nel corso degli anni, oltre che come punto di accesso alla città, è stata utilizzata come prigione ed è questo il motivo per cui non è stata distrutta come le altre. Oggi ospita un museo dedicato alla storia della città.

La particolarità di questa antica porta risiede nella presenza dell’affascinante scala a spirale in marmo, decorata con statue, che porta al parapetto da cui è possibile godere della vista della città dall’alto anche se, a dir la verità, trovandosi lontana dal centro storico, la vista non è un granchè.

Ritornando in zona centrale, probabilmente, vorrai visitare il Palazzo della Borsa (Palais de la Bourse) un edificio costruito in stile neoclassico caratterizzato da statue, bassorilievi ed altri rilievi ornamentali. Da notare il bassorilievo sul frontone che simboleggia “Il Belgio che protegge l’industria e il commercio“ fu costruito verso la fine del XIX secolo dall’architetto belga Léon Suys. È possibile ammirarlo solo dall’esterno poiché è chiuso al pubblico. L’edificio è situato vicinissimo alla Grand Place.

Proprio dietro il palazzo della Borsa, puoi visitare la chiesa di San Nicola, la più antica di Bruxelles, con le sue architetture gotiche, un vero pezzo di storia della città!

Bene, caro viaggiatore, ormai hai visitato quasi tutti i monumenti e palazzi principali di questa splendida città, direi di cominciare a visitare qualche museo se non vuoi tornare a casa e dichiarare a parenti amici e conoscenti di non averne visto alcuno. Sai quante espressioni di compatimento, se non peggio, noteresti nei visi dei tuoi interlocutori? Non temere, anche questa volta, ti vengo in soccorso, consigliandoti quantomeno i principali musei, nella considerazione che a Bruxelles c’è l’imbarazzo della scelta! Sarai tu, secondo le tue inclinazioni, a scegliere quale sia più appropriato per te. Pronto? Cominciamo:

I Musei di Bruxelles

Fare una classifica di quali e quanti sono i musei cittadini è estremamente arduo ma ce ne sono alcuni che, per importanza o perché sono molto conosciuti, non possono non essere menzionati. Tra questi, se non il primo posto ma di sicuro ad un posto di rilievo, merita, il

Museo Magritte  

Museo MagritteMagritte è celebrato in tutto il mondo come il pittore dei sogni ed è uno dei massimi esponenti del Surrealismo.

“Il Surrealismo è una corrente artistico-letteraria fondata intorno al 1920 dal poeta francese Andrè Breton. Come movimento pittorico ha il pregio di costringere lo spettatore ad andare al di là di ciò che l’occhio vede, per mostrare una realtà diversa che esiste in un universo che non può essere toccato, ineffabile come un sogno o reale come il mondo visto con gli occhi di bambino. Si basa, infatti, sull’esaltazione dell’inconscio e del subconscio nell’ambito del processo creativo perché solo senza le restrizioni della ragione l’uomo è libero di esprimere la parte più autentica del suo essere”.

Volendo spendere due parole sull’artista, potrei dire che Renè Magritte, uomo elegante, educato, come tanti, è un uomo comune ma capace di creare capolavori straordinari e ci ha mostrato come osservare il mondo con occhi diversi, stupirci di ciò che è apparentemente banale, vedere sotto l’apparenza per scoprire che la realtà è molto più affascinante di quanto non appaia. E’ soprannominato “la saboteur tranquille” per la sua capacità di insinuare dubbi nel reale, rappresentando soggetti apparentemente realistici che però stupiscono per dettagli misteriosi conferendo all’opera un significato nuovo e insolito.

Giusto per citare un esempio, basterebbe vedere l’opera “il tradimento delle immagini del 1929”, un dipinto apparentemente semplice, in cui viene rappresentata una pipa con sotto la scritta “questa non è una pipa” ed in effetti si tratta dell’immagine della pipa non dell’oggetto: un gioco di parole comunicato con l’immagine e la frase.

Interessante anche leggerne la biografia e per questo, caro viaggiatore, ti invito a farlo.

Inoltre ti regalo una curiosità; non so se sei un appassionato di Dylan Dog, nel numero 41 del fumetto dal titolo “Golconda” la copertina è ispirata all’omonima opera del pittore.

Infine ti lascio con una sua frase “La realtà non è mai come la si vede: la verità è soprattutto immaginazione.” (René Magritte).

Quindi questo museo non puoi assolutamente perderlo così come non puoi perderti la casa nella quale visse per quasi 24 anni insieme alla moglie Georgette, primo “museo” ad essergli dedicato. Nota dolente, all’interno del museo l’illuminazione è molto soffusa dando l’impressione di scivolare in un sogno per cui, fotograficamente parlando, è un disastro ma rende il tutto molto suggestivo.

Dopo il museo Magritte, qualora tu abbia ancora del tempo a disposizione, ti consiglio di visitarne altri:

I Musèes Royaux des Beaux Arts tradotto i Musei Reali delle Belle Arti

Sono un complesso museale, ubicato in pieno centro, comprendenti la più grande collezione d’arte del Belgio con un periodo storico di circa 600 anni.

Composti da ben sei musei sono: il Museo Magritte che hai già conosciuto;

il Museo d’Arte Antica che racchiude le collezioni più importanti di arte fiamminga con opere di grandi maestri come Bruegel il Vecchio, Van Dyck e Rubens;

il Museo Fin-de-Siècle che espone opere dal tardo Settecento ai giorni nostri, con nomi di fama internazionale come David, Coubert, Van Gogh, Gauguin, Seraut, Matisse, Chagall, De Chirico, Dalì e Picasso;

il Museo di Arte Moderna che ospita, invece, al suo interno quadri di Monet, Renoir, Vincent Van Gogh, Gauguin, De Chirico;

infine i musei dedicati a Constantin Meunier e Antoine Wiertz, le cui opere hanno segnato in profondità la vita artistica del Belgio.

Naturalmente puoi visitare i musei singolarmente oppure prendendo un biglietto cumulativo a 13€. Il complesso è chiuso il lunedì, tranne il Museo Magritte che è aperto tutti i giorni. Per la visita di tutto il complesso impiegherai circa 3 ore così come potresti metterci anche tutto il giorno. Volevo inoltre informarti che dopo le 13,00 l’ingresso è gratuito così come è gratuito il primo mercoledì di ogni mese o se hai acquistato la Brussels Card.

Oltre ai Musei delle Belle Arti, Bruxelles vanta anche un Palazzo delle Belle Arti, uno spazio espositivo dedicato alla musica, al cinema, alla letteratura, al teatro, alla danza e all’architettura. Più noto come “Bozar” quest’edificio fu realizzato alla fine degli anni ’20 del secolo scorso da Victor Horta, il massimo esponente dell’Art Nouveau.

Il terzo museo che mi sento di consigliarti è il

Museo degli Strumenti Musicali

Musèè des Instruments de Musique. Ospita circa 7000 diversi strumenti musicali provenienti da tutto il mondo, a partire dal Medioevo, alcuni dei quali, sono sicuro, non sapevi nemmeno esistessero nonché pezzi unici. Inoltre il fatto di trovarsi all’interno di un palazzo in stile art nouveau, costruito nel 1899, chiamato Old England, gli da’ un valore aggiunto.  All’ingresso del museo ad ogni visitatore vengono consegnati degli auricolari che si attivano automaticamente quando ci si avvicina ad uno strumento, riproducendone il suono.

Il quarto museo che ti propongo è invece

il Museo di Belvue dove l’originalità non manca. Questo museo ricostruisce la storia del Belgio, in chiave giocosa e colorata, attraverso oggetti simbolo, filmati e pannelli interattivi. Il percorso segue sette temi chiave: democrazia, prosperità, solidarietà, pluralismo, migrazione, lingua ed Europa.

Naturalmente non poteva mancare un Museo della Birra:

il Musèe Bruxellois de la Gueze che, oltre ad essere un museo, è anche una fabbrica. Devi sapere che i Cantillon, la famiglia proprietaria del complesso, produce birra da oltre cento anni ed, al compimento di un secolo della loro attività, hanno scelto di trasformare la vecchia fabbrica in un vero e proprio museo della birra. La produzione, inoltre, non si è mai fermata ed il museo continua ad imbottigliare ettolitri ed ettolitri di birra l’anno.

Semmai dovessi vistarla non potrai non assaggiare la Gueze Lambic, una birra dal sapore acidulo, ottenuta tramite la fermentazione naturale. È inoltre possibile osservare, passo dopo passo, la produzione della birra per poi… assaggiarla, a similitudine di quanto avviene in altre rinomate fabbriche.

Ebbene, caro amico viaggatore, come vedi sono tante le cose da vedere a Bruxelles e pochi giorni non sono sufficienti a visitarle tutte per cui, sicuramente, dovrai fare una scelta oppure accontentarti di vederle frettolosamente ma, se sei un’amante dell’Art Nouveau o come viene chiamato dalle nostre parti Stile Liberty, come me, farai sicuramente una passeggiata in quello che è il quartiere con la più alta concentrazione di edifici costruiti in questo stile, il Quartiere di Saint Gilles e, per la modica cifra di 50 centesimi, presso i tourist information potrai comprare una mappa che ti segnala gli edifici più belli.

Casa Studio di Victor HortaIl massimo esponente di questo stile, in Belgio, è Victor Horta e la sua casa ne è un esempio fantastico…peccato che non potrai fotografarne l’interno. Fra le architetture che ti consiglio ci sono la Casa dello stesso Horta, l’Hotel Tassel, in Rue Janson 6, punto di partenza per capire i canoni architettonici dello stile elaborato da Horta, successivamente il tour prosegue visitando l’Hotel Solvay, l’Hotel Van Eetvelde e l’Atelier Horta. Questi quattro palazzi sono stati inseriti nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità Unesco e l’ultimo ospita anche il museo Horta dedicato all’opera dell’architetto belga

Noterai un’eleganza ed un’armonia tanto all’esterno quanto all’interno dove tutto è rimasto com’era in origine. Le materie prime usate sono vetro e ferro, lavorati in forme decorative curvilinee e con motivi floreali.

Altre testimonianze dell’art nouveau, in città, sono state realizzate da Paul Hankar, Henry van de Velde e Gustave Serrurier-Bovy, architetti e designer che, insieme ad Horta, diedero dimensione internazionale a questa corrente artistica.

Ora cosa diresti se ti parlassi di fumetti? Il Belgio e Bruxelles, in particolare, è considerata la patria del fumetto o come viene chiamata la “bande dessinée”. Pensa che le prime strisce disegnate appaiono nella seconda metà dell’800 anche se bisogna aspettare il 1929 per la massima fama quando il mitico Hergé inventa le storie del giovane Tintin.

Esiste un museo specifico dedicato ai fumetti in Rue des Sables, in pieno centro, anche questo edificio, in origine magazzino tessile, è stato costruito da Victor Horta, e qui troverai mostre permanenti dei grandi classici del fumetto ed anche esposizioni di fumettisti all’avanguardia provenienti da ogni parte del mondo. Nel museo potrai ammirare Tintin, Asterix, i Puffi, Lucky Luke e tanti altri.

Personalmente non ci sono stato, quindi non so dirti se vale la pena o meno visitarlo ma, in compenso, vista la vocazione fumettistica di Bruxelles, potrai sbizzarrirti nel dare la caccia ai numerosi murales che si trovano sparsi nelle zone centrali della città e che raffigurano proprio i nostri eroi di carta.

Il Percorso del fumetto è il risultato di un progetto nato nel 1991 per celebrare i protagonisti dell’arte del fumetto. Per I Fumetti a Bruxellestrovarli basta procurarsi una mappa turistica della città indicante i punti in cui si trovano e mettersi a caccia.

Giusto per darti un aiuto, di seguito, ti indico i personaggi principali che potrai vedere e gli indirizzi dove si trovano, considera che al momento se ne contano una cinquantina ma posso assicurarti che sono in aumento. Primo fra tutti Tintin (di Hergé) che esplode in tutta la sua simpatia in Rue de l’Etuve 33, a pochi passi dalla celebre statua del Manneken Pis, il bambino che fa la pipì; Asterix (Uderzo-Goscinny), in rue de la Buanderie 15; in Place Saint-Géry è il detective Nero ad essere protagonista mentre Lucky Luke svetta su un palazzo in Rue de la Buanderie 19 ed Asterix nella stessa strada ma un po’ più avanti (33-35).

Alcuni hanno spesso una correlazione con l’ambiente ed i quartieri che li ospitano come, ad esempio, in Rue du Chéne troverai i murales di Olivier Rameu con due innamorati circondati da fuochi d’artificio (infatti sotto al murales è situato un negozio di fuochi pirotecnici) mentre in Rue de Marché au Charbon si trova il murales relativo al disegno uscito dalla matita di Frank Pé, Broussaille, il primo ad essere stato dipinto su muro. Potrai ammirare anche il murales dedicato a Corto Maltese di Hugo Pratt in Quai des pénisches. Per scoprire dove si trovano tutti i murales ti consiglio di dare un’occhiata a questo sito  e, da qui, farti un tuo personale percorso.

Ciò che ho scritto potrebbe far sembrare questo viaggio stancante ma, ti assicuro, che girovagare per Bruxelles è stato molto piacevole, interessante e divertente e non ho ancora finito di raccontarti cosa altro c’è da vedere in questa città, non valorizzata come dovrebbe essere. Per cui continua a seguirmi perché, adesso, ho intenzione di raccontarti cosa c’è da vedere, spostandosi un po’ più lontano dal centro. Pronto?

Parco del Cinquantenario:

Parco del CinquantenarioSicuramente è uno dei parchi cittadini più belli, una delle cose da vedere a Bruxelles soprattutto se hai del tempo a disposizione. Lo trovi nel Quartiere Europeo per cui se, come penso, hai pianificato una visita al Parlamento Europeo puoi tranquillamente “allungarti” per visitarlo. La sua costruzione, avvenuta in occasione dell’Esposizione Universale del 1880, ed il nome derivano dalla celebrazione dei 50 anni dell’indipendenza belga.

Come tutti i parchi troverai giardini, sentieri, monumenti ed edifici ma quello che catturerà la tua attenzione è il grande Arco di Trionfo, presente all’estremità del parco, bello ed imponente ricorda la Porta di Brandeburgo a Berlino. Costruito nel 1905 è composto da tre arcate ed è sovrastato da una scultura di colore verde che raffigura una quadriga.

Non meno interessanti sono gli edifici ai lati dell’arco, sono due musei: a sinistra c’è il Museo Militare Reale ed a destra il Museo d’Arte del Cinquantenario. Poco più avanti, invece, se sei un appassionato di auto storiche, vedrai una grande esposizione, denominata Autoworld, un museo dedicato ai veicoli, un vero e proprio viaggio nel tempo dal 1886 agli anni ’70.

Per completezza nel parco sono, inoltre, presenti il Tempio delle Passioni Umane e la Grande Moschea di Bruxelles.

Trovandoci già nel Quartiere Europeo, arriviamo al pezzo forte perché, come detto all’inizio, Bruxelles oltre ad essere il quartiere generale della NATO, ad ospitare la Commissione europea, il Consiglio dell’Unione Europea è, altresì, sinonimo di Capitale e Parlamento Europeo quindi una visita è d’obbligo per noi cittadini dell’Unione

Il Parlamento Europeo

Comodamente raggiungibile in metro, scendendo alla fermata Schumann, troverai di fronte il Palazzo Berlaymont sede della Commissione Europea; da lì basta una breve passeggiata a piedi per arrivare al Parlamento Europeo, sopranominato “Caprice des Dieux”, alle spalle del Leopold Park. Facilmente visitabile il Parlamento mette a disposizione del pubblico guide multimediali per un tour della durata di un’ora (ingresso gratuito ma con controlli molto seri). Superati i metal detector, all’ingresso sono presenti tutte le bandiere degli Stati membri, immancabile la foto ricordo. Come non emozionarsi!

Emiciclo del Parlamento Europeo

Dopo la foto, la visita più interessante è quella all’Emiciclo, dove si riunisce il Parlamento. Se sei fortunato ,e durante la tua visita, si sta svolgendo una seduta nell’emiciclo, c’è anche la possibilità di assistervi.

Grazie all’ausilio delle audioguide multimediali, la visita al Parlamentarium permetterà di immergerti nel cuore del Parlamento europeo e comprendere il percorso storico dell’integrazione europea, le modalità di lavoro del Parlamento europeo e la maniera in cui gli eurodeputati affrontano le sfide attuali.

Sempre nel Quartiere Europeo, non perdere la Statua dell’Europa, un’opera monumentale, scultura  sovrastata da una colomba, ricca di colori che raffigura 4 mani che sostengono un mondo, i cui colori sono quelli della bandiera europea. L’opera, rappresenta l’Unità dell’Europa nella pace ed ha la particolarità di essere stata realizzata da bambini di cultura differenti e con difficoltà visive sotto la guida dello scultore francese Bernard Romain.

Ho volutamente lasciato per ultimo la visita ai monumenti più lontani e periferici, sono certo che non vorrai perderti anche queste meraviglie, ormai la stanchezza dovrebbe essere un ricordo del passato, avendo superato i tuoi limiti, per cui riprendi la metropolitana e dirigiti verso il tristemente famoso quartiere dell’Haysel dove, nell’omonimo stadio, qualche decennio fa, si consumò una delle più grandi tragedie calcistiche. Tu invece andrai oltre per visitare

L’Atomium

AtomiumQuesta struttura in acciaio alta 102 metri e rappresentante un gigantesco atomo di cristallo di ferro ingrandito 165 miliardi di volte, a vederla dall’esterno desta impressione e meraviglia! Costruita in occasione dell’Esposizione Universale del 1958 voleva rappresentare il progresso, le scoperte tecnologiche e scientifiche e l’utilizzo pacifico dell’energia atomica.

Nel tempo è diventata il simbolo di Bruxelles, molto più dei vari monumenti o stili architettonici e sicuramente molto più famoso del Manneken-pis. Esternamente è formata da nove sfere collegate tra loro da enormi tubi, all’interno, invece, in ogni sfera sono presenti spazi espositivi, musei, ristoranti mentre nei tubi sono presenti le scale mobili che consentono lo spostamento da una sfera all’altra.

Dalla sfera più alta si gode una vista a 360° sulla città. Essa contiene un ristorante (non per tutte le tasche). Nonostante la sua posizione, collocato nell’area nord-occidentale di Bruxelles, per quanto la vista sia fantastica, dall’Atomium non è possibile scorgere in modo definito tutte le attrazioni del centro storico. E, personalmente, non reputo necessaria una visita all’interno. In ogni caso, visto che è un simbolo di Bruxelles, la struttura merita una visita seppur solo esternamente.

Parco di Laeken

Dopo aver visto l’Atomium, giacchè ti trovi in zona, ti consiglio di visitare Laeken. In questo quartiere sorge l’omonimo parco e, cosa più importante, al centro del parco vedrai il Castello dove risiede stabilmente la famiglia reale.

Il parco, creato dal Re Leopoldo II nel 1850 è parzialmente visitabile. Da non perdere sono le sette Serre Reali ideate da Alphonse Balat e costruite tra il 1873 ed il 1893 in stile Art Nouveau, molto belle a livello architettonico. Esse possiedono una notevole varietà di piante delicate e rare. Purtroppo sono aperte al pubblico solo per un brevissimo periodo, compreso la tra fine di aprile e l’inizio di maggio. Molto bello è anche il Giardino d’inverno, una rotonda in vetro che ospita una varietà di flora mediterranea e tropicale.

Al centro del parco potrai notare il “Monumento alla Dinastia” in stile gotico, dedicato a Leopoldo I, inaugurato nel 1880 in occasione del cinquantesimo anniversario dell’indipendenza del Belgio dall’Olanda. Molto caratteristici sono le due costruzioni presenti all’interno del parco che gli conferiscono un aspetto orientaleggiante. Si tratta del Padiglione cinese che ospita un’interessante collezione di porcellane ed oggetti cinesi e giapponesi del XVII-XVIII secolo, e della Torre giapponese, eretta per l’Esposizione universale nel 1900 e qui rimontata tra il 1902 ed il 1906.

Dove mangiare e bere – specialità belghe e curiosità

La parte finale di questo lungo articolo voglio riservarla per farti una panoramica su ciò che la tradizione belga offre a livello enogastronomico e su quali siano i locali, tra ristoranti e birrerie, più famosi che ti consiglio. Alcuni li ho testati personalmente, altri mi sono stati consigliati ma vedendone le recensioni in rete mi sento di poterli serenamente consigliare. Se poi tu ne dovessi trovare e sperimentare altri, fammelo sapere in modo da poter arricchire questa lista.

Il piatto tipico dei Bruxelles le Cozze con le patatine fritte

Bruxelles è famosa, soprattutto, oltre che per i cavoletti, per la birra, il cioccolato e le cozze con le patatine fritte. Personalmente le cozze con le patatine avevo già avuto modo di mangiarle in un precedente viaggio in Bretagna per cui non ne sono stato particolarmente attratto e poi, da buon italiano per giunta meridionale che vive nella bellissima città di Napoli, le cozze preferisco mangiarle a casa mia …scusa il campanilismo! In compenso mi sono rifatto con la birra mentre il cioccolato l’ho lasciato alla mia compagna Patrizia del quale è una gran golosa. A proposito sai che le praline sono state inventate qui? Io non lo sapevo! Siccome l’estate scorsa abbiamo trascorse le nostre vacanze in Svizzera pensavo che fosse questa nazione la “patria del cioccolato”, ebbene ho dovuto ricredermi! Mai viste tante chocolaterie come in Belgio.

I brussellesi hanno davvero degli ottimi motivi per essere orgogliosi della loro cioccolata basta, infatti, fare un giro per le migliori chocolaterie della città per vedere con quanta cura i maestri cioccolatieri preparano, forti di ben quattro secoli di storia e tradizioni, tante tipologie diverse. Infatti a Bruxelles lavorare il cacao è un’arte così come è un’arte preparare le birre soprattutto quelle artigianali.

Allora, caro amico viaggiatore, se, come penso, hai già l’acquolina in bocca eccoti alcune pasticcerie dove andare a sperimentare quanto finora ti ho raccontato:

  • Laurant Gerbaud Chocolatier, in Rue Ravenstein 2D, aperto dalle 10.30 alle 19.30, ottima la cioccolata calda.
  • Neuhaus presso la Galerie de la Reine 25-27, aperto dalle 9.30 alle 21.00, un must nel mondo ed anche la più antica di Bruxelles con fantastiche praline.
  • Corné Port-Royal presso la Galerie de la Reine 5, aperto dalle 9.00 alle 23.30, consigliate le caramelle alla pralina.
  • Wittamer in Place Grand Sablon 6, aperto dalle 09.00 alle 18.00, una cioccolateria e pasticceria storica di Bruxelles, buone le gauffre ma con prezzi molto alti.
  • Pierre Marcolini in Rue de Minimes 1, praticamente sull’altro lato della Place Gran Sablon, aperto dalle 10.00 alle 19.00, un vero maestro dell’arte cioccolatiera con estro e fantasia, entri dentro e ti sembra di essere in una gioielleria…anche nei prezzi.
  • Leonidas è una catena di cioccolaterie sparse per Bruxelles, i prodotti sono molto buoni ed il prezzo è accessibile.
  • Godiva anche questa è una catena di cioccolaterie, la più frequentata è nella Gran Place ma sono sparse per il centro, il cioccolato è ottimo ma i prezzi leggermente superiori alla media.

Queste sono solo alcune delle tantissime pasticcerie che avrai modo di vedere, passeggiando per la città ma ve ne sono tante che, magari meno blasonate, offrono del buonissimo cioccolato, a prezzi bassi per cui il consiglio è quello di girare e verificare.

Per quanto riguarda un’altra grande specialità del Belgio e di Bruxelles, le birre in particolare, ti elenco una serie di locali dove potrai gustarne alcune ottime o sperimentarne altre che da noi sono totalmente sconosciute.

  • Birreria Cantillon in Rue Gheude 56 con apertura dalle 10.00 alle 17.00, fondata nel 1900, oggi è stata convertita in un museo. Ottime le birre Gueuze e Lambic, se ti piacciono le birre acide o le fermentazioni spontanee. Il costo del biglietto, compresa la degustazione, è di 9.50€ qui il sito
  • A la mort subite, altra storica birreria, situata in Rue Montagne aux Herbes Potagères 7, se ti piacciono le birre amare, questo locale fa per te, qui il sito. Una curiosità in questo storico locale in art nouveau il menù è scritto su specchi antichi.
  • Delirium cafè in Rue Impasse de la Fidélité 4, a due passi dalla Janneke-pis, questa birreria è famosa per essere entrata nel guinness dei primati per il numero impressionante di birre presenti nel suo menù, ben 3162! È un Pub dall’arredamento eccentrico, la sua birra più famosa è la Delirium Tremens, dichiarata più buona al mondo nel 1998. È da provare anche la tradizionale birra bianca, detta bière blanche. Una curiosità è data dal simbolo del locale, un elefantino rosa su sfondo azzurro, presente ovunque e nei bicchieri. Occhio a non cercar di portarti via un “souvenir”. Questo è il sito
  • Il Poechenellekelder in Rue du Chêne 5 vicino al Manneken-pis, qui troverai, invece, la birra Lambic, quella cioè a fermentazione spontanea, e tanti burattini e manichini appesi. Forse quest’aspetto è un po’ inquietante ma fa tutto parte del folklore, sicuramente da visitare, questo è il sito. Sono da provare anche i formaggi d’abbazia.
  • Moeder Lambic Pub, due locali situati uno vicino alla Grand Place e l’altro nel quartiere di Saint Gilles, sono la mecca per gli appassionati del genere. Ha un’enorme varietà di birre alla spina qui il sito.

Queste sono solo alcune delle innumerevoli birrerie, pub e locali che ci sono a Bruxelles. Tanti sono poco conosciuti ma esiste una costante tra tutti ed è quella dell’ottima birra belga presente.

Dopo aver dato un’occhiata ai posti dove rinfrescarti la gola e spegnere la tua sete, forse è il caso di mettere qualcosa sotto i denti ed anche, in questo caso, non mancano i posti dove poter mangiare dai locali più rinomati e conosciuti ai posti dalle miti pretese. Come già detto, il piatto tipico per eccellenza sono le cozze con le patatine o moules-frites che troverai pressoché ovunque anche nelle friggitorie ma anche la carbonad (uno spezzatino stufato con birra) si difende bene, per cui qualunque cosa tu voglia mangiare, stai pur certo che qui la troverai, pertanto, segnati questi indirizzi ma sii libero di sperimentare tutto ciò che ti colpisce. Se poi dovessi trovare un locale fantastico che non ho riportato non esitare a farmelo sapere!

Dimenticavo….. le patatine sono cotte nel grasso animale. La ricetta originale prevede una mistura di grasso bovino ed equino, anche se, ormai, la maggior parte delle friggitorie usa grasso bovino e vegetale per cui qualora tu fossi vegetariano ora sei consapevole.

  • Comme chez soi situato in Place Rouppe 2,3 è un ristorante di lusso arredato in stile Art Decò, attualmente è due stelle Michelin …con tutto ciò che ne consegue.
  • Bon Bon sito in Avenue de Tervueren 453, anche questo ristorante ha uno chef con due stelle Michelin, il “menu da 7” costa appena 345€ vini compresi. Questo il sito
  • Alexandre in Rue du Midi 164 ha appena una stella Michelin ma ci si può accontentare. Il gran menù costa 120€ a persona, questo il sito

Mettendo da parte gli chef stellati, ecco un elenco di possibili ristoranti dove poter mangiare moules e frites o qualunque cosa tu desideri:

  • Le Zinneke lo trovi in Place de la Patrie 26, qui potrai mangiare cozze e patatine a volontà. Le cozze sono ottime e grandi mentre alle patatine potrai abbinare circa 70 tipi di salse ….avrai solo l’imbarazzo della scelta in questo locale molto informale, questo il sito
  • Chez Leon, forse il più famoso in tutta Bruxelles, per mangiare il piatto tradizionale poco distante dalla Grand Place, si trova in Rue de Bouchers 18 ed è apprezzato sia dalla gente locale che dai turisti per cui ci si può fidare. Come locale è molto grande su più piani, inoltre, è il ristorante più antico della città, i prezzi sono nella media dai 15 ai 25€, questo il sito
  • Maison Antoine, la friggitoria più famosa di Bruxelles, sita in Place Jourdan Plen 1, molti dicono che nella sua storia decennale vanta le migliori patatine fritte della città e le porzioni sono talmente abbondanti da poter sostituire il pranzo. Fortunatamente è possibile sedersi presso i tavoli dei pub adiacenti visto che non ha tavoli.
  • Le Marmiton, ambiente elegante e prezzi non troppo cari, sito in Galerie de la Reine 38, questo il sito
  • Fin de Siecle , buoni piatti con porzioni abbondanti accompagnati da birre belghe. Uno dei posti sicuramente turistici ma ottimi per assaggiare le specialità belghe. Consiglio lo Spezzatino alla birra con Purè (Carbonnade alla Chimay) e lo Stinco alla Mostarda, magari con contorno Stoemp. Non sai cos’è presto detto: è un contorno simile alla purea di patate, verdure e varianti come il bacon, crema o le cipolle. Si trova in Rue des Chartreux 9. Questo il sito
  • Amadeo, qui la specialità sono le costolette di maiale molto piccante, anche la patata al cartoccio è molto gustosa e la particolarità è data dalla formula All You Can Eat. L’ambiente è accogliente e caratteristico, pervaso da libri e luci soffuse. Deliziosa è la musica anni Venti in sottofondo. Si trova in Rue Sainte-Catherine 26. Questo il sito
  • Le Bistro – Port de Halle, vicino alla porta di Halle, è un ristorante molto pulito dove il personale è cordiale e sollecito. Naturalmente anche qui le moules frites fanno da padrone, il prezzo medio si aggira intorno ai 20€. Lo trovi in Boulevard de Waterloo 138, questo il sito. Da provare a fine pasto è la birra alla ciliegia.

Se poi fossi interessato alla movida ed alla vita notturna, Bruxelles offre molti posti dove potrai recarti per tirare fino alle ore piccole. Un buon punto di partenza è Place Saint Gery dove un vecchio mercato è stato trasformato in un centro animato dove, ogni sera, tra locali aperitivi e musica, potrai fare festa.

Mentre se cerchi uno degli angoli più autentici della città, animato e pieno di locali, soprattutto a base di pesce, non puoi sbagliarti: Place Sainte-Catherine è la tua meta.

Lo shopping, soprattutto quello delle grandi marche e delle boutique più rinomate, ti consiglio di farlo in Rue Neuve. Sono certo che qui troverai tutto ciò che fa per te.

Magari a te che mi leggi non interessa ma Bruxelles è stata una delle prime città in Europa ad essere gay-friendly. Pertanto qui è possibile trovare tanti locali, alcuni di questi adatti a determinate fasce di età, in strade specifiche come Rue du Marché au Charbon, a due passi dalla Grand Place o vicino Kolenmarkt, vero punto di ritrovo della comunità gay . I locali sono Le Dolores, Station BXL, Le Baroque, La Reserve, tanto per citarne qualcuno ma basta passeggiare per trovarne altri.

Anche se sono gay-oriented i locali sono aperti a tutti e chiunque può entrare tranquillamente per gustarsi una birra, non è necessaria alcuna tessera ed i prezzi sono molto bassi.

Eccomi giunto alla fine di questo lungo articolo, pensavo di darti le informazioni necessarie per un approccio facile e veloce a Bruxelles ma, alla fine, mi sono reso conto che sono talmente tante le cose da vedere e da fare che per conoscerla, in maniera meno superficiale e più approfondita, ci vorrebbe una settimana e, purtroppo, non tutti hanno questo tempo a disposizione.

Spero di esserti stato utile e di averti fatto viaggiare con la fantasia prima ancora che nella realtà e qualora tu decidessi di visitare Bruxelles e di “portarmi” con te ne sarò ben felice. Naturalmente non smettere di seguirmi e di continuare a leggere i miei resoconti, soprattutto non perderti la mia guida su Bruges.

Per cui, caro viaggiatore, stay tuned and see you later.

Ciao

 

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