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9 giorni in Alsazia la patria delle cicogne
Ben trovato caro lettore, oggi voglio raccontarti un possibile itinerario per le tue prossime vacanze che io e Patrizia abbiamo trascorso di recente.
Si tratta di 9 giorni in Alsazia, una splendida Regione che si trova nella parte est della Francia al confine con la Germania e la Svizzera.
Noi abbiamo fittato casa, tramitte Airbnb (se non sai come funziona clicca qui), a Mulhouse che si trova in posizione strategica dalle principali attrazioni della Regione ma anche perché risultava a prezzi più modici rispetto alle altre in zona.
Probabilmente, per i nostri scopi, la città di Colmar sarebbe stata più pratica quale base logistica per i nostri spostamenti in Alsazia ma, come dice il detto “col senno di poi” lo abbiamo capito.
Per cui, caro lettore, se stai pianificando un viaggio in Alsazia tieni presente i miei consigli.
Pe i nostri 9 giorni in Alsazia siamo andati, come sempre, con l’automobile perché amiamo la libertà offerta dalla possibilità di poter effettuare delle soste fuori programma, potendo incontrare punti d’interesse difficilmente visibili viaggiando in modo diverso.
Naturalmente nulla ti vieta di utilizzare altri mezzi come il treno o l’aereo in quanto sia Mulhouse, sia Colmar che Strasburgo sono dotati di aeroporto e in loco puoi noleggiare un auto per spostarti.
Noi viaggiando con l’auto abbiamo attraversato la Svizzera, passando per il traforo del San Bernardo, alla modica cifra di 27,00 € e dovuto acquistare la famigerata vignetta alla “non tanto modica” cifra di 42,00 €.
In compenso la scadenza della vignetta 2022 è prevista per il 31 gennaio 2023, per cui se decidessimo di tornare in Svizzera saremmo coperti. 🙁
Giunti a Mulhouse, dopo aver preso possesso della casa, nel pomeriggio, ci siamo dedicati alla scoperta della città che ha un bel centro storico e alcune cose interessanti da visitare che abbiamo rimandato a giorni successivi.
Tralasciando Strasburgo che avevamo già visitato in un precedente viaggio, lo scopo del viaggio era scoprire l’Alsazia e, in particolare, conoscere Colmar di cui avevamo sempre sentito parlare come una città fantastica, assolutamente, da non perdere ma anche curiosare in quei borghi che si trovano lungo la “Strada del vino” che, come in Trentino, esiste anche qui, ma anche altri con caratteristiche medievali.
Eppoi, da amanti della natura, quali siamo, mica potevamo perderci lo “spettacolo delle cicogne” che nidificano sui tetti delle case dei vari borghi per le quali l’Alsazia è famosa!
Questa è la motivazione che ha fatto sì che l’Alsazia abbia inserito la “cicogna” nel proprio stemma!
Storia dell’Alsazia
L’Alsazia, essendo una regione di frontiera, ha avuto una storia travagliata.
Sappi che, dalla fine dell’Impero Romano, è sempre stata divisa in molteplice signorie autonome, passando, nel corso delle varie guerre, tra la Francia e la Germania.
Durante questo periodo, i nobili, spesso, ignoravano i nuovi confini, pretendendo di esercitare il controllo sui feudi e la popolazione anche quando la signoria passava alla fazione “avversaria”.
Fu il Re Sole, Luigi XIV, ad unire l’Alsazia e annetterla alla Francia, tutto ciò dal 1681 al 1870.
Passata alla Germania, in seguito alla guerra franco-prussiana, tornò alla Francia dopo la I Guerra Mondiale, con espulsione di tutti i tedeschi, compresi quelli che avevano creato nuove famiglie.
Poiché spesso i confini venivano tracciati su base linguistica, molte famiglie si ritrovarono, da un giorno all’altro, divise e “nemiche”.
Come facilmente immaginabile, questo causò malumori tra la popolazione e vide nascere movimenti indipendentisti.
In effetti, durante la guerra, molti alsaziani furono mandati a combattere su altri fronti, proprio per evitare scontri tra amici e parenti.
La Germania nazista riconquistò, con la forza, la regione, nel 1940, richiamando in guerra molti cittadini che si ritrovarono, quindi, a combattere contro le proprie famiglie.
Nel 1945, l’Alsazia passò definitivamente alla Francia che attuò una forte politica centralizzatrice volta a “francesizzare” la popolazione molto divisa anche culturalmente.
In questo contesto andò progressivamente a sparire il dialetto alsaziano, una particolare via di mezzo tra il francese e il tedesco, con influenze svizzere.
La doppia anima della regione è, comunque, riscontrabile ancora oggi, in particolare nei nomi dei paesi, nelle architetture e nella gastronomia.
9 giorni in Alsazia: cosa fare e cosa vedere
Premesso che ogni stagione si presta per una visita in Alsazia. I periodi migliori per goderne appieno sono le stagioni primavera/estate e durante il periodo natalizio quando tutte le città si trasformano e diventano sede dei più bei mercatini di Natale.
La sensazione è quella di “vivere in una fiaba” e non è un caso che un borgo sia stato scelto per l’ambientazione dei film “la bella e la bestia” e “il castello errante di Owl”.
Ciò che più stupisce sono le caratteristiche inconfondibili: i tanti villaggi con le case a graticcio, dai tenui colori pastello e decorate di gerani fioriti, i nidi delle cicogne sui tetti degli edifici, tanta arte e storia.
Le due principali città dell’Alsazia sono Strasburgo che ne è il capoluogo e Colmar, detta anche la “piccola Venezia” .
Ciò che rende Colmar un gioiello prezioso sono i suoi quartieri delle corporazioni, alcuni meravigliosi esempi di arte gotica e rinascimentale e, soprattutto, quello denominato la “Petite Venice”, dove le colombages colorate si riflettono sull’acqua dei canali.
Tra ponti, palazzi in arenaria rosa, edifici dal tetto spiovente e canali navigabili, sembra di essere stati catapultati in un libro di favole per bambini.
L’atmosfera diventa ancora più magica e fiabesca, durante il periodo dei Mercatini di Natale, quando tutta la città e ogni singola facciata viene decorata e illuminata a festa.
Noi abbiamo approfittato delle vacanze estive per conoscere l’Alsazia ma se tu riesci a farci un pensiero per le vacanze natalizie, immagino debba essere emozionante!
Noi abbiamo alloggiato a Mulhouse, città chiamata anche la “città dei musei” e ciò è stata una scoperta inattesa.
Leggermente fuori dagli itinerari turistici, questa città, dall’intenso passato industriale nel settore tessile, vanta un centro storico particolarmente ricco e suggestivo.
Relativamente alla pluralità di musei di grande pregio sono da annoverare: il Museo Nazionale dell’Automobile che custodisce centinaia di modelli storici, il Museo francese del treno che raccoglie locomotive e vagoni da tutta la nazione, il Museo Electropolis sull’elettricità e la sua evoluzione, il museo della Carta da Parati e della stampa su stoffa ed altri minori.
Come non citare poi Riquewihr, quello che per me è il “Paese delle favole” per eccellenza!
Si trova a 15 minuti da Colmar ed è un minuscolo borgo di circa mille abitanti. Questo paese è stato eletto fra i più belli di Francia e incanta chi lo visita, per le tantissime case a graticcio dai tenui colori pastello, per gli antichi edifici medievali perfettamente conservati e i balconi ricoperti di fiori.
Un borgo talmente bello da avere ispirato il regista giapponese Hayao Miyazaki per il film “Il Castello errante di Howl” e gli illustratori Disney per le ambientazioni del lungometraggio animato “La Bella e la Bestia”.
Ribeauvillé è un altro gioiello alsaziano, un borgo incantevole che ha mantenuto intatto il suo aspetto originario, con stradine strette corredate di edifici a graticcio e piazze pittoresche.
Nel medioevo, era la città dei menestrelli e dei trovatori e, ancora oggi, a settembre si svolge un festival che ricorda il suo antico passato, la Festa dei Menestrelli.
Anche i suoi Mercatini di Natale sono a tema medievale e regalano un salto indietro nel tempo.
Inoltre Ribeauvillé è famosa per la produzione vinicola del Pinot grigio e del Pinot nero.
Eguisheim è un altro dei borghi belli della Francia e dista solamente 7 chilometri da Colmar.
Nonostante il villaggio sia veramente minuscolo, il borgo, con la sua doppia cinta di mura medioevali perfettamente intatte, è capace di incantare chiunque. Infatti, le sue strade sono tutte concentriche e si sviluppano intorno allo Château Saint-Léon, antico, suggestivo e delizioso.
Kaysersberg, bellissima città sulla Strada del Vino, sorprende per il fascino degli edifici medievali che si snodano intorno alla chiesa di St. Croix e al ponte fortificato dominato dal castello imperiale.
La sua posizione strategica risveglia la memoria dell’antica strada romana che collegava l’Alsazia alla Lorena.
Kaysersberg non è meno speciale delle altre, ha aspetti che la rendono una città affascinante e, anche qui, non mancano strade lastricate e case a graticcio dai mille colori pastello.
Hunawihr, chiamato il “villaggio delle cicogne”, in quanto vi nidificano oltre 100 cicogne allo stato libero che vivono prevalentemente nella zona gestita dal Centre de Reintroduction de Cigognes.
La visita di questo parco ti rimarrà impressa per la bellezza di queste meravigliose creature ed è particolarmente consigliata se viaggi con bambini e ragazzi ma, in ogni caso, anche senza entrare nel Centro avrai l’opportunità di vederle ad occhio nudo se andrai nel periodo giusto e, sicuramente, il periodo estivo lo è stato visto che noi ne siamo rimasti incantati.
Il villaggio è immerso in un bucolico paesaggio di vigneti a perdita d’occhio e colpisce per la pittoresca chiesa fortificata che si erge su una collina, appena fuori da centro, circondata da una cinta esagonale.
Se ami le farfalle puoi, invece, visitare il Jardins des Papillons, dove passeggerai tra magnifiche farfalle esotiche in libertà.
La Strada dei Vini è uno degli itinerari più affascinanti da percorrere in un viaggio in Alsazia: 170 chilometri, da nord a sud, che attraversano una magnifica campagna tappezzata di vitigni, punteggiata da castelli arroccati e colorati villaggi con case a graticcio che sembrano usciti da una favola.
Nonostante sia molto nota a livello turistico e commerciale, rappresenta un modo davvero originale per scoprire l’Alsazia che ti permetterà di godere della scoperta delle cittadine più pittoresche della zona oltre alla visita di qualche caves, di aziende vinicole produttrici dei famosi vini alsaziani: Riesling, Pinot Blanc e Gewürztraminer.
Secondo me, il modo migliore per esplorare la Strada dei Vini è quello di arrivarvi in auto in modo che potrai addentrarti nel magnifico paesaggio collinare, evitando l’autostrada, fermarti a piacere nei punti più suggestivi e visitare le numerose attrazioni che si incontrano lungo il percorso: i borghi alsaziani medievali, i castelli fortificati, le chiesette romaniche e gotiche.
I villaggi più importanti della Strada del vino, seguendo un ipotetico itinerario, da nord a sud, sono: Obernai, Mittelbergheim, Dambach-la-Ville, Selestat, Bergheim, Ribeauvillé, Riquewihr, Kaysersberg, Turckheim, Eguisheim e Thann.
Inoltre, se sei appassionato di escursionismo, potrai seguire i sentieri vinicoli, a piedi o in bicicletta, per immergerti nella natura e fare splendide passeggiate bucoliche.
Parco naturale dei Vosgi
Dopo tanto esplorare, tra arte e cultura, per noi che amiamo il contatto con la natura, una delle meraviglie naturali dell’Alsazia è il Parco Naturale dei Vosgi, 3000 mq di laghi, di origine glaciale circondati da magnifiche foreste e pascoli deliziosi.
Un vero paradiso per chi, come noi, è amante dell’escursionismo perché qui troverai una rete di sentieri tracciati che si snoda per circa 10.000 km.
Vi sono anche tante piste per i ciclisti, punti di lancio per chi è appassionato di deltaplano e molte piste da sci per i mesi invernali.
Da non perdere anche La Vallée du Munster, una lussureggiante vallata ricca di paesini incantevoli, fitte foreste, laghi e sentieri e la Route des Cretes, una strada costruita, durante la prima guerra mondiale, per i rifornimenti che ti consentirà di ammirare splendide vedute sulla zona.
Naturalmente anche la gastronomia alsaziana non è da sottovalutare potendo contare tra un gustoso mix di cucina francese e tedesca dove i piatti più rinomati sono prevalentemente a base di carne e verdure.
Cosa mangiare in Alsazia
Le specialità tipiche che troverai nei menu dei ristoranti delle località dell’Alsazia sono tante e tutte prelibate.
La più celebre di tutte è la tarte flambée (in tedesco Flammekueche), una ricetta che, in passato, riutilizzava la pasta di pane per realizzare una specie di pizza bianca sottile, cotta al forno a legna e farcita con panna acida, cipolla bianca e pancetta affumicata tagliata a dadini.
A me è piaciuta moltissimo e, se sei in Alsazia, è da mangiare assolutamente!!
Un altro celebre piatto della tradizione è il choucroute che comprende crauti fermentati accompagnati con patate e carne di maiale, pancetta, lardo e salsiccia, tutti lessati.
Lo ammetto, sono colpevole, nonostante sia uno dei piatti principali della cucina alsaziana, io non l’ho assaggiato dato che proprio non mi piace la carne lessata.
Il baeckeoffe, invece, è unospezzatino a base di vari tipi carne, solitamente manzo, maiale e agnello, cucinati in un tegame con verdure stufate e patate mentre il Coq au Riesling è il gallo cotto nel celebre vino alsaziano Riesling.
Non dimenticare che l’Alsazia è anche la patria delfoie gras, il fegato d’oca da gustare con il pain d’épices, ossia il pane speziato, chiaramente se ti piace gustare specialità locali.
Senza dimenticare lo Jambon en croute, famosissimo piatto alsaziano che, per forma e sapore, ricorda molto lo stinco ma si tratta, invece, del prosciutto in crosta, un piatto abbastanza pesante che basta, da solo, a sfamarti per ore.
Bene mio caro lettore, spero di averti incuriosito a scoprire con un viaggio questo territorio magico: l’ Alsazia!
Probabilmente sono sufficienti anche meno giorni per visitare i centri più importanti di questa Regione ma, se decidi di includere anche Strasburgo, sicuramente 9 giorni in Alsazia sono il periodo di tempo congruo per conoscere, in modo approfondito, questa Regione.
Naturalmente continua a seguirmi perché, prossimamente, potrai leggere, in maniera più dettagliata, tutto ciò che c’è da vedere e da fare nelle città e nei borghi di questa bellissima regione.
Ovviamente non dimenticare di proporre la lettura di “9 giorni in Alsazia” anche ai tuoi amici, condividendolo, magari, anche sui tuoi social, offrendo così l’opportunità ai tuoi amici di scoprire questa meta o di suggerirne altre.
Ciao!