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Trekking sul lago Sorapis o Sorapiss e il dito di Dio
Ciao caro lettore, se sei un amante della vita all’aria aperta nonché appassionato di trekking, come noi, oggi voglio raccontarti un percorso che abbiamo fatto, durante una vacanza tra il Trentino e il Veneto.
Avevamo sentito parlare di un lago di montagna, la cui particolarità era l’intenso colore turchese delle sue acquee per cui, dopo esserci documentati, siamo andati alla ricerca del Lago di Sorapis nei pressi di Cortina d’Ampezzo.
Dove si trova il lago di Sorapis
Il Lago di Sorapis, nel bel mezzo del Massiccio del Sorapis, fa parte delle Dolomite Ampezzane, quindi è situato in Veneto, a soli 12 km da Cortina d’Ampezzo e a 6 km da Misurina. È anche abbastanza vicino a Dobbiaco, in Val Pusteria, da cui dista quasi 23 km.
Come arrivare al Lago di Sorapis e cosa fare
Il trekking sul lago Sorapis, pur non presentando particolari difficoltà, risulta essere un po’ impegnativo in quanto alcuni tratti sono esposti o scivolosi e bisogna, quindi, prestare molta attenzione, magari reggendosi agli appositi cordini in acciaio fissati nella roccia.
Noi lo abbiamo fatto in piena estate ma, se vuoi evitare il “sovraffollamento”, ti consiglio di effettuarlo in primavera o inizio estate o, se non ti è possibile, almeno in giorni feriali.
Un consiglio che ti offro è non ritenere, come erroneamente abbiamo pensato noi, che sia sufficiente arrivare al punto di partenza per le 7 e 30 perché chi è appassionato di montagna e, soprattutto, chi è del posto è abituato ad alzarsi molto presto per cui, potresti trovare anche a quell’ora difficoltà di parcheggio. Pertanto ti suggerisco di anticiparti, se sarai in zona ad agosto, così potrai godere anche del silenzio delle vette mentre lo percorri.
Per il nostro trekking sul lago Sorapis partiamo alla volta del Passo Tre Croci, vicino Misurina, luogo dove parcheggiare per andare al lago.
Lasciata l’auto, ci incamminiamo per il segnavia CAI 215.
Il sentiero 215
Qui prendiamo il sentiero CAI 215, a quota 1791 metri che, non è l’unico sentiero per raggiungere il lago ma, sicuramente, il più gettonato perché, oltre a essere il più attrezzato, è il più breve anche se troverai alcuni punti esposti. Si potrebbe anche effettuare un percorso ad anello o, addirittura, raggiungere il lago tramite alcune ferrate che ti illustrerò nel corso dell’articolo.
Ci incamminiamo lungo il percorso che, inizialmente, per un bel tratto, si snoda quasi in piano su strada forestale per, poi, addentrarsi in un bosco.
Non serve nessuna attrezzatura particolare ma occorre solo stare attenti soprattutto nella discesa. Il sentiero è molto bello, ben segnalato, e attraversa paesaggi meravigliosi ricchi di alberi, ghiaioni e montagne maestose.
Nel proseguo del nostro trekking sul lago Sorapis, affrontiamo un paio di tratti attrezzati abbastanza esposti, che, comunque, risultano relativamente facili e molto brevi, ovvero una larga cengia esposta, ben attrezzata ed una scaletta metallica molto a strapiombo, adeguatamente equipaggiata con il relativo passamano che permette di assicurare, ulteriormente, la breve fase di salita.
Direi che raggiungere il Rifugio A. Vandelli al Sorapis e il meraviglioso lago Sorapis con l’acqua color turchese, è una bellissima escursione, tra le più appaganti delle Dolomiti.
In poco più di due ore, raggiungiamo il Rifugio Alfonso Vandelli (1928 m s.l.m.) e, quindi, il Lago di Sorapìs (1923 m s.l.m.).
Il lago, sotto il massiccio del Sorapìs e del Dito di Dio, è uno dei più bei laghi alpini che vi sono sulle Dolomiti, devi assolutamente visitarlo!
Al lago è possibile fare una lunga sosta e prendere il sole e, per i più intraprendenti, fare il giro del lago. Anche noi ci siamo rilassati ed abbiamo consumato la nostra colazione al sacco davanti a questo spettacolo grandioso della natura.
Dopo aver fatto un giro al Rifugio, si può ritornare per lo stesso itinerario dell’andata.
L’unico bivio che si trova è scendendo lungo il percorso in quanto, poco dopo essere ripartiti incontri la deviazione per il sentiero CAI 216, ma noi abbiamo preferito seguire il sentiero CAI 215, come per l’andata, e in 2 ore e qualcosa siamo giunti di nuovo alla macchina.
Abbiamo preferito seguire il vecchio detto:
“Chi lascia la via vecchia per la nuova, sa quel che lascia ma non sa quel che trova”.
Volendo, lo stesso itinerario, è possibile farlo anche in inverno con idonea attrezzatura. In questo caso ti ricordo che il rifugio è chiuso e che bisogna avere un abbigliamento adeguato alla stagione.
Percorsi alternativi
Come detto poc’anzi esistono altri itinerari che permettono di raggiungere il lago e il rifugio, essi dipendono, prevalentemente, dalla tua forma fisica, dal tempo che hai a disposizione e dalla scelta di tipologia di percorso se panoramico o meno.
L’Anello del Sorapis
Qui le cose cominciano a complicarsi perché il tipo di percorso è di tipo EE che nella terminologia trekking significa Escursionisti Esperti.
Per compiere questo giro occorrono mediamente dalle 6 alle 7 ore con un dislivello di circa 600 metri.
La partenza è sempre dal Passo Tre croci e, imboccando la strada bianca contrassegnata dal sentiero CAI 209, si scende per circa 400 metri fino alle case dei Prati Valbona.
Dopo, dovrai andare a destra prendendo il sentiero CAI 217 e, seguendo le indicazioni, raggiungerai il Rifugio Vandelli. Sii prudente perchè il sentiero in questione diventa via via sempre più ripido fino al Rifugio.
Dal Rifugio prenderai il già citato sentiero CAI 215 dove, nella parte più impegnativa, dovrai superare un costone roccioso, già descritto precedentemente.
Trekking sul Lago di Sorapis attraverso la Forcella Marcoira
Sempre partendo dal Passo Tre croci, una possibile alternativa è quella di effettuare un altro trekking ad anello, un po’ meno frequentato e molto più panoramico, salendo per la Forcella Marcoria (2307 metri).
Qui si entra nello stadio emozionale e il perché è presto detto!
Dal Passo Tre Croci, si prende il sentiero CAI 213 che si immerge subito nel suggestivo bosco del Campo Marzo e, con una costante salita, raggiungi il bivio di Tardeiba. Svoltando a sinistra, imbocca il sentiero CAI 216 e continua a salire verso la Forcella Marcoria.
Dalla Forcella Marcoria, lasciandoti alle spalle la stupenda vista sulle Tofane e sul Monte Cristallo, ti si aprirà un suggestivo panorama sull’altopiano delle Cime Ciadin del Loudo e, superando due brevi tratti attrezzati, arriverai al Rifugio Vandelli e al Lago Sorapis.
Successivamente, per chiudere il giro e rientrare, scenderai dal sentiero CAI 215.
Questo itinerario è un po’ più lungo e impegnativo ma è sicuramente fattibile.
Un ulteriore alternativa, ma qui è per i più esperti e temerari, consiste nell’effettuare un trekking sempre ad anello ma tramite le vie ferrate.
Questo tipo di itinerario, molto più “adrenalinico”, comporta oltre alle competenze tecniche anche il possesso della necessaria attrezzatura da ferrata e può essere svolto in una sola giornata ma con partenza molto molto mattutina e rientro sul tardi o, molto meglio, in due giorni con tappa al Rifugio
La partenza può avvenire direttamente dal Rifugio Vandelli con la via ferrata Vandelli e proseguendo per il rifugio San Marco oppure, poco prima di arrivare al Passo Tre Croci, prendendo il sentiero CAI 216, potresti intraprendere la via ferrata Sci Club 18 sul Monte Faloria e, sul versante opposto la via ferrata Berti.
Per maggiori informazione clicca sui relativi link.
Informazioni e Curiosità
Ti voglio fornire alcune dritte e curiosità per esplorare al meglio questo meraviglioso angolo di paradiso!
Il lago, privo di emissari superficiali, è scavato nella roccia e le sue acque, infatti, raggiungono per via sotterranea la grande soglia rocciosa del ripiano glaciale, uscendo nella cascata “el Píš”.
Il termine “Píš” (leggi pisc, da “pisciare”, urinare) è molto diffuso nella toponomastica dell’area ladina per indicare cascate e cascatelle. Proprio da questo nome, deriva quello del gruppo montuoso “Sora el Píš”, ovvero sopra la cascata el Píš.
Durante la stagione invernale, le molteplici cascate si ghiacciano, permettendo agli appassionati di praticare l’arrampicata su ghiaccio.
Ti chiederai: quel colore particolare di turchese da dove deriva?
La particolare colorazione dell’acqua è dovuta ai minerali che si sciolgono nell’acqua e a peculiari caratteristiche chimiche e batteriologiche naturali, oggetto di studi e analisi da parte dell’Università di Trento.
Dal 1° agosto 2019, con ordinanza sindacale del sindaco di Cortina, è stata vietata la balneazione con multe, per chi trasgredisce, fino a 500 euro. Infatti la balneazione potrebbe compromettere il delicato ecosistema naturale del lago ma anche costituire un serio pericolo per le persone in quanto il fondale, pur non essendo particolarmente profondo, appena 2.60 metri, non è visibile e non esiste alcun servizio di soccorso per i bagnanti.
Chi vuole può fare il giro del lago di Sorapis ma ha due scelte: superare un passaggio esposto dove, per pochi metri, è necessario arrampicarsi sulla roccia o, se non si vuole scalare la roccia, camminare più a lungo e passare sul sentiero elevato sopra il lago.
Noi abbiamo optato per la seconda scelta!
Se ti stessi chiedendo quale potrebbe essere il periodo migliore per visitare il lago di Sorapis, il mio suggerimento è, sicuramente, nella bella stagione, quindi, primavera-estate o puoi optare anche in autunno se il clima fosse mite.
Ma, chiaramente, tieni presente che l’estate è il periodo più affollato.
In inverno è fortemente sconsigliato a chi non ha esperienza perché la zona è ammantata di neve, il lago è ghiacciato e i sentieri potrebbero essere anche ghiacciati per cui si corre il rischio di scivolare. Per chi è esperto e vuole ugualmente cimentarsi in questo trekking, deve dotarsi di attrezzatura alpina.
Visto che si trova in un parco naturale, sappi che è vietato campeggiare al lago di Sorapis così come è vietato andare al lago di Sorapis in bicicletta perché i sentieri, essendo a tratti stretti ed esposti, metterebbero in pericolo gli escursionisti che si incontrano lungo il percorso.
Se poi ti stai chiedendo: dove potrei mangiare e dissetarmi?
Sappi che il rifugio Alfonso Vandelli, a pochi passi dal lago, oltre a proporre ottimi piatti potrà soddisfare ogni tua esigenza.
Caro lettore, per noi, questo trekking sul Lago di Sorapis è stato davvero una piacevole scoperta!
Nel corso della nostra vacanza, abbiamo fatto altri trekking entusiasmanti di cui ti parlerò prossimamente ma il trekking sul lago Sorapis con il dito di Dio e il lago con il suo meraviglioso colore turchese è rimasto indelebilmente nei nostri cuori e non escludo che, in un prossimo futuro, potremmo ritornare in zona per affrontare qualche altra “sfida” e conoscere meglio la natura nei dintorni.
Ora nel salutarti, come sempre, mi faresti cosa gradita se condividessi l’articolo “Trekking sul lago Sorapis” sui tuoi social, dando l’opportunità ai tuoi amici di scoprire questa meta o di suggerirne altre.
Ciao!