Indice dei Contenuti
Scoprire Argirocastro: Origini del nome
Come accennato da Alberto, in un suo precedente articolo, la vacanza di quest’estate è stata intrapresa per l’Albania.
Oggi ti guiderò alla scoperta della città di Argirocastro.
Sei pronto?
Argirocastro o Girocastro è il nome dato alla città albanese “Gjirokaster” dagli Italiani.
La parola “gjir” sembra significasse ”cava”mentre ”Kaster” potrebbe derivare da “castrum” inteso come “fortezza”.
Da ciò potrebbe derivarne una traduzione come “fortezza sulla cava” ma altri traducono il suo nome dal greco “ArgyroKastron” = “argento”, facendo riferimento ai riflessi della pioggia sulle murature in pietra e quindi “Fortezza argentata”.
In ogni caso, molti la definiscono “la città di Pietra” per le caratteristiche strutturali dalle case storiche ottomane costruite in pietra e tanto altro che rendono questa città così “spettacolare” da rientrare nel “Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco” dal 2005.
Nello scoprire Argirocastro, sentirai che, intorno alle origini del suo nome, corre voce di una “leggenda della principessa”.
Si racconta che, durante l’occupazione ottomana, la principessa, sorella del feudatario della città, si chiamasse “Argyro”.
Quando Argyro si rese conto che non vi era più speranza per la sua città, anziché arrendersi, preferì sacrificarsi con il suo piccolo, lanciandosi dall’alto della fortezza.
Dal suo nome derivò Argyrocastro in quanto era la “Fortezza di Argyro” ma non sembra che siano stati trovati documenti che testimonino tale fatto ma ciò ha, comunque, alimentato la leggenda al punto che si dice che le pendici del castello sono ricoperte di uno strato bianco di calcio come il latte, in quanto il piccolo non era morto perché la montagna lo avrebbe nutrito sgorgando latte.
La magia delle leggende!
Scoprire Argirocastro: Collocazione e distanze
Noi comprendiamo perché è divenuta Patrimonio dell’Unesco perché è molto particolare, vedrai che ti piacerà!
Argirocastro si trova nel sud dell’Albania, nella Regione di Gyrocaster, tra le montagne ed il fiume Drino e domina la vallata, regalando a noi tutti una vista magnifica da fotografare.
Noi siamo partiti, per scoprire Argirocastro, da Saranda, dove eravamo alloggiati come base per il tour della parte meridionale dell’Albania.
Da Saranda, con la nostra auto, abbiamo impiegato circa 1 ora e mezza in quanto, caro lettore, devi considerare che il traffico spesso incide sulle distanze in quanto le strade asfaltate non sono molto ampie.
In ogni caso, se anche non avessi una tua auto e la volessi noleggiare, in Albania trovi ovunque la possibilità di farlo a prezzi ragionevoli.
In alternativa, per scoprire Argirocastro, puoi prendere gli autobus che partono sia da Saranda che da Tirana e altrove che ti consentiranno, attraverso tour organizzati, di visitare anche altre località vicine.
Dovrai solo valutare la scelta migliore per te!
Scoprire Argirocastro, nel tuo tour dell’Albania, sarà una tappa assolutamente da inserire!
La città è composta da una parte nuova nella zona bassa e dalla parte storica che è quella da visitare.
Inoltre, la città è rinomata perché ha dato i natali a Ismail Kadare, più volte candidato al premio Nobel per la letteratura, grande poeta, scrittore, saggista e sceneggiatore albanese, in ogni caso vincitore di numerosi premi.
Scoprire Argirocastro: Il Castello
Cenni storici e orari di visita
Per scoprire Argirocastro, noi abbiamo iniziato dal Castello che è il punto strategico che domina la magnifica vallata dalla collina.
L’ingresso è consentito ai visitatori tutto l’anno da aprile a settembre ore 9:00-19:00 e da ottobre a marzo ore 9:00-17:00 al costo di 400 leke a persona, a meno che non rientri come gruppo o categoria particolare.
Sicuramente è uno dei monumenti più emblematici dell’Albania che rispecchia, nella sua storia, le vicissitudini storiche succedutesi nella Regione.
Devi pensare che Argirocastro nel 1913 divenne parte dello Stato indipendente dell’Albania ma, in seguito, la popolazione greca si ribellò a ciò con una guerriglia, dando origine alla Repubblica autonoma dell’Epiro.
Solo nel 1921 Argirocastro divenne “città dell’Albania”.
Il castello ebbe origine nel XII secolo sotto l’Impero bizantino e, successivamente, nel periodo ottomano, subì molte modifiche soprattutto quando fu Governatore il potente Alì Pasha di Tepelene che rafforzò la struttura aggiungendo, tra le altre torri, la bellissima Torre dell’orologio e l’acquedotto.
Intorno al 1830, il re Zog trasformò il castello in prigione e questo utilizzo rimase attivo anche dopo l’impero ottomano, durante la seconda guerra mondiale, fino al periodo del regime comunista albanese.
Visita al Castello
Entrando dall’ingresso principale, mentre, sulla destra, troverai un po’ nascosta in un giardino i resti di una antica tomba, sulla sinistra attraverserai una galleria dove si trovano collocati numerosi cannoni, un carro armato e altro, abbandonati durante la seconda guerra mondiale.
Fa una certa impressione vederne così tanti ed immaginare quando erano funzionanti nello sparare le tipiche palle che conosciamo!
Troverai anche una piccola cisterna italiana.
Alla fine si giunge in uno spazio aperto da cui si gode una fantastica vista panoramica sulla vallata.
Questa vista e le altre che ammirerai sui tetti e sulla moschea valgono la visita al castello!
È il momento in cui, se sei appassionato come noi di foto e video, comincerai a darti da fare.
Troverai in calce all’articolo il nostro video che ti renderà un’idea del castello e non solo, mi raccomando di guardartelo!
Questa piacevole passeggiata ti condurrà alla vista di un “aereo dell’aeronautica militare americana”.
Hai capito bene!
Ti chiederai che ci fa un aereo su un castello?
Direi è ciò che resta di un aereo ma, comunque, desta curiosità e tutti, compreso noi, siamo stati lì ad osservarne l’interno.
Troverai dei pannelli espositivi che ipotizzano due versioni diverse sugli eventi vissuti da quell’aereo ma non voglio anticiparti nulla per lasciarti in suspense così potrai documentarti di persona.
Da questa zona si accede ad altra del castello sempre all’aperto con percorsi da cui potrai ammirare le varie torri ed arrivare alla bellissima “Torre dell’orologio”, fantastica da fotografare e da utilizzare come sfondo per fotografie ricordo da ovunque tu la voglia riprendere.
Ma non è l’unica torre in quanto ve ne sono altre e vi sono resti di una chiesa.
Molto piacevole girovagare tra i merli del castello e percorrere selciati che, un tempo, furono calpestati dai soldati che dovevano difendere la fortezza.
Inoltre, troverai una zona che viene utilizzata da eventi civili anche molto importanti.
Poi vi sono le prigioni, di cui una parte visitabile, ed il museo delle armi ma alcune di queste aree sono con pagamento a parte se volessi approfondire la visita.
Scoprire Argirocastro: Cucina tradizionale
Dopo il lungo ma piacevole giro per il castello, regalati una pausa di relax, come abbiamo fatto noi, prima di addentrarti per scoprire Argirocastro nella sua parte antica.
Se anche tu, come noi, ami gustare i piatti della cucina tradizionale e ti si è aperto lo stomaco in senso ironico: è arrivato il momento che attendevi!
Siamo partiti alla ricerca del ristorantino dove fermarci e, tra le varie insegne di pietanze lette, abbiamo scelto quello in cui entrare!
Il nostro ristorante era proprio in una della strade del “Bazar” che avremmo, a breve, visitato.
Molto semplice con il tavolo all’aperto, perché il caldo cominciava a sentirsi, ed era piacevolmente ventilato.
Ristorante Rrapi: Ottima scelta!
È nostra abitudine, magari fastidiosa per alcuni, curiosare, il più possibile con discrezione, sui piatti che vengono serviti perché anche la vista, oltre alla lettura del menù, in lingua albanese e inglese, aiuta nella scelta delle pietanze da ordinare.
Il nostro pranzo ha avuto inizio con il “byrek” farcito con spinaci ma lo puoi trovare anche con carne e formaggio, uno sformato di pasta sfoglia ripieno, molto buono e stuzzicante.
A seguire una terrina di “Speca te mbushur me djathe”, peperoni farciti con una crema di formaggio, tipo yogurt greco tzatziki, accompagnato da pane: una vera squisitezza!
Di sicuro lo tzatziki viene proposto in molti ristoranti, in varie versioni personalizzate con verdure e altro e, personalmente, ne vado pazza per cui a casa, al ritorno, mi sono promessa di cimentarmi nelle varie ricette.
Non potevano mancare per concludere il pranzo: le tipiche polpette albanesi “pasha qofte”, molto gradite.
In ogni caso, in questo viaggio, percepirai nella cucina tradizionale influenze derivanti non solo dalla vicina Grecia ma anche da quella ottomana per l’uso di spezie.
Scoprire Argirocastro: il Bazar
Un consiglio che ti suggerisco di accettare, per scoprire Argirocastro e molte altre città con caratteristiche simili e, perciò, altrettanto belle ma diverse, è di indossare scarpe comode, niente tacchi o zeppe, e un cappello per il sole perché potresti averne bisogno nelle ore calde.
Dal Castello al Bazar che costituisce il “cuore pulsante del borgo antico”, potresti anche spostarti a piedi, se sei un buon camminatore, perché è tutto in discesa ma al ritorno dovrai affrontare la salita.
Diversamente, se come noi, sei arrivato in auto, puoi provare a trovare parcheggio più vicino e con un po’ di pazienza, riuscirai ma “attento a posizionare bene” la tua auto perché abbiamo visto diverse multe in giro, in quanto la polizia stradale è molto attenta e presente in tutta l’Albania.
Una bella discesa su ciottoli ti aspetta!
Una delle caratteristiche del Bazar è questo incrocio di stradine, tra salite e discese, completamente pedonale, tra case dai tetti in pietra calcarea dalle sfumature grige e bianche, che immagini d’inverno, bagnati dalle piogge assumano riflessi argentati.
Purtroppo del bazar originale, risalente tra il 17° ed il 19° secolo, resta poco, a causa di un incendio, e la ricostruzione delle case ha cercato di rispettare lo stile dell’epoca ma non ovunque, in quanto non vi è stato un vero piano regolatore.
Molte di queste case, nella parte bassa, sono adibite a negozi di souvenir, ristoranti, bar e altro ma non troppe abitazioni. Occorrerebbe rivitalizzarlo ma i turisti stanno arrivando solo da qualche anno e, con essi, finanziamenti sul turismo ma il processo di ripresa è ancora all’inizio.
In ogni caso, a me è piaciuto molto ciò che ho trovato!
Ti potrai perdere tra i tanti negozietti che espongono prodotti della tradizione artigianale ottomana.
Sono veramente tante le lavorazioni artigianali che troverai qui e, soprattutto nel bazar di Kruje di cui ti scriverò in seguito:
in legno ci sono molti strumenti musicali, decorati e colorati;
in pietra ci sono varie rappresentazioni decorate;
in ceramica ci sono ciotole, vasetti e tanto altro;
in tessuto ci sono borsellini, zaini e tappeti di varie misure.
Avrai solo l’imbarazzo dei souvenir da scegliere per te e come ricordi da portare ai tuoi amici.
Inoltre troverai cimeli delle guerre per gli appassionati.
Girovagando per le strade del bazar, ti potrai fermare in qualcuno dei locali, arredati in stile ottomano, di queste tipiche case di pietra con grandi cuscini colorati.
Nel centro storico vi sono alcune case che potresti visitare, se hai tempo a disposizione e se sono aperte.
Sicuramente meglio chiedere info sul luogo all’Ufficio turistico.
Ancora meglio se ti organizzi con una guida locale che ti illustri meglio la loro storia e magari in una lingua che conosci.
Una di queste è la casa natale del dittatore Enver Hoxha, oggi adibita a “Museo etnografico” che, anche se ricostruita con le caratteristiche originali, a seguito di un incendio come molte altre, contiene nei suoi quattro piani, numerose decorazioni, oggetti e antichi costumi e utensili appartenenti a famiglie ricche di mercanti o amministratori ottomani dell’800.
Poi vi è la “Casa Skenduli” appartenente ad un ricco proprietario che se la fece costruire con scale interne ed esterne e numerose ciminiere e molteplici decorazioni in legno sui soffitti. Le raffinate serrature delle porte che troverai ti faranno rendere conto dei sistemi di sicurezza difensiva posseduti all’epoca.
Si può dire con certezza che è la casa più originale del periodo che, dopo varie vicissitudini, è tornata alla famiglia del proprietario ed ora è visitabile.
Ve ne sono anche altre interessanti ma dipenderà dal tuo tempo, noi siamo andati a vedere la Moschea.
Scoprire Argirocastro: Moschea del bazar
La tua visita non è completa per scoprire Argirocastro se non entri nella Moschea del Bazar, il cui minareto è visibile dai vari scorci panoramici ammirati della città.
Devi sapere che è l’unica moschea sopravvissuta alla campagna contro le religioni degli anni ‘60 in quanto le altre esistenti furono tutte distrutte dai comunisti.
Fu salvata come “monumento culturale” ma, in quegli anni, fu utilizzata come sala per allenare acrobati circensi.
Solo in seguito è tornata alla funzione religiosa dopo gli anni ‘90 ed oggi è aperta al pubblico che la può visitare gratuitamente tutti i giorni.
Esternamente è più interessante, secondo me, perché all’interno è piuttosto spoglia.
Vi è una gradinata per arrivare all’ingresso di 99 scalini in quanto sono 99 i nomi di Dio nel Corano.
Sul lato ovest dell’ingresso, vi è la zona del lavaggio rituale delle mani e piedi previsto dalla religione musulmana prima che i fedeli entrino per la preghiera.
Noi turisti, invece, dobbiamo, appena entrati, togliere le scarpe e riporle negli scaffali adibiti.
All’interno vi sono due locali che abbiamo fotografato per darne un’idea.
Lateralmente all’esterno troverai la scala di accesso al minareto ma non aperta ai visitatori.
Secondo l’usanza musulmana le donne pregano separate dagli uomini e dovrebbero entrare anche in ingressi diversi.
Questa piccola Moschea mi è sembrata principalmente un’attrazione turistica.
Ufficialmente la religione dominante in Albania è quella musulmana anche se poi segue quella ortodossa per la presenza di diverse chiese e minoranze di quella cattolica.
Tuttavia, nello scoprire Argirocastro, come per il resto dell’Albania visitata, non mi è sembrato di notare affluenze di fedeli che accorrono alla chiamata alla preghiera come mi ero immaginata.
Potrei dire che si respira ovunque un’atmosfera di tolleranza religiosa fra le varie religioni.
Spero di averti incuriosito con questo primo articolo sul nostro tour in Albania e che ci seguirai nei prossimi che con Alberto scriveremo.
Vedrai che ti torneranno utili quando pianificherai il tuo viaggio alla scoperta di questa nazione.
A presto!